Champions, Juve super a Valencia anche senza CR7 espulso per una ‘pettinata’

Due rigori premiano i bianconeri di Massimiliano Allegri

Il pianto di CR7 a Valencia (Photo by JOSE JORDAN / AFP)

Valencia (LaPresse) – Jeison Murillo ha i capelli corti e impomatati di gel. Cristiano Ronaldo gli ha fatto una ‘pettinata’ al minuto 29 del primo tempo e questa gentilezza non richiesta lo ha estromesso prematuramente dal debutto in Champions League e dalla sfida con il Valencia dopo 154 presenze di fila. Il rosso cervellotico di Brych a CR7, in fondo, ha fatto (e farà) più notizia della vittoria abbastanza scontata della Juventus al Mestalla. Due rigori (netti) trasformati da Pjanic in maniera da consegnare alla cronaca la leadership nel girone. Ed alla storia la riflessione che i bianconeri sanno essere letali persino senza il loro giocatore più forte.

Ora immaginiamo che chi considera la Var indispensabile pure negli anfratti degli autogrill griderà allo scandalo, compreso il presidente Andrea Agnelli. Ma a questo giro hanno fatto tutto il direttore di gara e il suo assistente. Un abbaglio? Un enorme abbaglio. Ronaldo è stato sull’orlo delle lacrime, magari le ha pure versate, vittima di qualcuno più che di qualcosa. Però crediamo che troverà presto un conforto. Anche perché fino alla ‘pettinata’ aveva spaventato in modo abbastanza palese gli spagnoli. Memori di cosa aveva combinato ai tempi del Real Madrid e dunque comprensibilmente impauriti.

Due rigori premiano i bianconeri

Fino alla mezz’ora del primo tempo, cioè fino al rosso di Ronaldo, la Juventus aveva disputato una gara di possesso totale, di supremazia tattica e tecnica assoluta. Quasi irridente nella sua esplicitazione, con quattro occasioni da gol ciclopiche costruite in appena venti minuti, occasioni dilapidate inopinatamente da Mandzukic, Khedira, Bernardeschi e Matuidi. Dalla mezz’ora in avanti è nata e si è consumata un’altra sfida, leggermente meno agevole, non solo per il disequilibrio numerico ma per lo scompenso psicologico tra chi ha perso il proprio alfiere e chi ha visto uscire di scena l’avversario più temuto.

Il Valencia ha preso coraggio, ha messo il naso fuori dal guscio e si è costruito una buona opportunità (con Batshuayi) ma tale era e tale è rimasta la differenza di valori tra le due squadre: così, anche con un uomo in meno, i campioni d’Italia hanno dettato legge e sono arrivati al vantaggio proprio allo scadere del primo tempo, su rigore, che lo sciagurato Brych ha concesso per punire un fallo di Parejo su Cancelo dopo che Cancelo medesimo aveva centrato la traversa.

Nella ripresa non è cambiato nulla, anche perché dopo 6 minuti è arrivato il secondo penalty (cintura di Murillo su Bonucci) di Pjanic e gli ardori dei valenciani si sono sopiti con il trascorre dei minuti. La Juventus ha usato il carattere e l’esperienza per fare muro, ha saputo soffrire nell’ultimo quarto d’ora quando la pressione degli spagnoli è diventata assedio. Una prova di maturità, una esibizione di forza (compreso il rigore pataccato di Parejo parato da Szczesny al 96′), la costatazione che può essere la volta buona. Per adesso senza Ronaldo.

Vittorio Oreggia

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