Comunali a Napoli: Pd, M5S e Leu già litigano. Scontro giallorosso per le Municipalità

San Giovanni-Barra-Ponticelli è fortino elettorale dei dem: Esposito e Madonna non vogliono cederlo ai grillini. Anche Fucito e i deluchiani si contendono Vomero-Arenella. L’ex consigliere regionale Daniele punta alla giunta

NAPOLI (Diego Semola)– Il tavolo del centrosinistra è ancora in alto mare: non si conoscono i confini della coalizione, c’è il nodo del nome del candidato sindaco ancora tutto da affrontare, c’è Vincenzo De Luca che cerca di imporre la sua linea minacciando, in parallelo, di ingrossare con le sue liste la coalizione di Catello Maresca. Insomma, è tutto un cantiere in costruzione eppure Pd, M5S e Leu litigano già per le prime spartizioni. A tenere alta la tensione tra piddini e grillini sono le candidature a presidente nelle dieci Municipalità. Una su tutte in realtà: San Giovanni-Barra-Ponticelli. Fortino elettorale di entrambi i partiti, non è un caso se due democrat, Salvatore Madonna e Aniello Esposito, vengono eletti con i voti di quei tre quartieri. E fanno parte della cordata di due dominus come il capogruppo in Regione Mario Casillo e del deputato Lello Topo. “Non possiamo dare quella Municipalità al Movimento”, è il leitmotiv di tanti incontri tra capibastone. Altro partito, stesso discorso.

I pentastellati in VI Municipalità sono molto radicati. Hanno raccolto percentuali bulgare alle Politiche, hanno eletto tanti parlamentari in quella zona tra cui Vincenzo Presutto, e sono andati discretamente alle Suppletive, nonostante la batosta. “Questi territori sono governati dalla sinistra da sempre, tocca a noi”, ripetono a più riprese i big grillini. Tiene banco il caos a Vomero-Arenella. Paolo De Luca, uscente, non sarà ricandidato. Non è dato sapere quale sarà il suo destino, fatto sta che i rapporto con Italia Viva sono ridotti al lumicino. Pronto a rivendicare quel territorio è sicuramente Sinistra Italiana, probabilmente in accordo con il patron Gesco Sergio D’Angelo. Sandro Fucito, segretario di Si e presidente del Consiglio Comunale, è uno degli aspiranti candidati presidente. Anche i deluchiani puntano a rivendicare la V Municipalità. Il gruppo La Città, che fa capo al consigliere regionale Diego Venanzoni ed al presidente Acer David Lebro, cercano di imporre il nome di Alessandro Capone, da poco espulso proprio dal Pd.

Anche l’area del consigliere comunale Nino Simeone, vicino a Fulvio Bonavitacola, potrebbe avanzare pretese in questi quartieri. Non si tira indietro nemmeno il Pd: potrebbe essere il modo di ritornare nelle istituzioni per l’ex consigliere regionale Gianluca Daniele, anche se il suo primo desiderio è sedere da assessore a Palazzo San Giacomo in caso di vittoria. A indebolire la posizione di Daniele, però, è la rottura con Clementina Cozzolino, lady-preferenze del consiglio municipale del Vomero e in passato sua fedelissima. Sembra indirizzata ad una candidatura al Comune in ticket con Madonna. Non dovrebbe avanzare pretese, in questo territorio, Articolo-1. Mario Coppeto è indirizzato verso la candidatura in consiglio comunale. “Da mesi insieme al mio partito Articolo Uno stiamo lavorando perché anche Napoli si realizzi l’alleanza tra il PD, il Movimento 5 Stelle e le forze che in Parlamento compongono LeU, e da lì si parta per allargare quanto più possibile il tavolo del centrosinistra a tutte quelle forze civiche e politiche che si riconoscono nei valori democratici e progressisti”, spiega il consigliere. E aggiunge: “Non è mai avvenuto nessun incontro con Maresca. Da parte mia non c’è e non c’è mai stata la volontà di cercarmi un piano B, una scialuppa di salvataggio. Maresca è certamente una persona degna ed autorevole, ma individuando il centrodestra napoletano come suo interlocutore ha fatto una scelta di campo diversa ed incompatibile con la mia”. In ogni caso ci sarà da lavorare per il segretario del Pd Marco Sarracino e i parlamentari M5S Alessandro Amitrano, Luigi Iovino e Gilda Sportiello (loro siedono al tavolo di coalizione). Mettere d’accordo le correnti dei rispettivi partiti e poi trovare una sintesi comune sarà un’impresa. Quasi impossibile.

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