Conte-Trump, la Libia al centro delle discussioni

Il premier italiano arriverà oggi alla Casa Bianca per parlare anche di dazi commerciali

Giuseppe Conte e Donald Trump
Giuseppe Conte con Donald Trump

WASHINGTON – E’ iniziata da poche ore la ‘missione’ del premier Giuseppe Conte negli Stati Uniti. Prima una visita nella residenza di Armando Varricchio, ambasciatore italiano negli Usa, poi il viaggio verso la Casa Bianca. Dove ci sarà il tanto atteso faccia a faccia con il leader a stelle e strisce Donald Trump.

I motivi dell’incontro

Discuteranno di diversi argomenti, dai dazi commerciali alle sanzioni alla Russia, tutti preambolo di quello che rappresenterà il vero motivo di questo incontro. Perché non è un segreto che l’argomento principe tra i due sarà senza dubbio la Libia. L’idea è quella di immaginare una collaborazione a stretto contatto nel Mediterraneo, una partnership tra i rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa per gestire al meglio le questioni migranti e terrorismo. Ed in questo senso risulterà fondamentale (e se n’è accorta anche la Francia) un occhio attento proprio alla questione Libia.

Conte, intanto, proverà a garantirsi il sostegno statunitense nell’organizzazione della conferenza sulla Libia sul territorio nostrano. Saranno questi dunque i punti che il premier italiano e il leader Usa metteranno sul tavolo. Ed è chiaro che a quest’ultimo, in ogni caso, spetteranno le decisioni finali. Unica certezza è che se Trump dovesse mostrarsi incline alle richieste tricolori, si creerebbe una collaborazione assai stretta tra i due in una sfida, ormai tutt’altro che segreta, alle linee di pensiero di Emmanuel Macron da un lato e Angela Merkel dall’altro.

Gli eventuali sviluppi

Ed è altrettanto evidente che, in caso di esito positivo degli accordi, l’Italia non farebbe la benché minima opposizione alla realizzazione del ‘Tap’, il gasdotto di collegamento con il Mar Caspio; e proseguirebbe come fatto fino ad oggi i suoi impegni riguardanti le missioni internazionali. Insomma il premier Conte avrà un compito piuttosto delicato, fondamentale però per provare a ristabilire la centralità dello Stato italiano dopo gli ultimi attriti con le altre potenze europee.

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