Coronavirus, Serie A ‘sospesa’ tra stop e ripresa. I dubbi dei medici

Foto Valerio Portelli/LaPresse in foto Gabriele Gravina

TORINO – Lungo la strada – tutta in salita – che separa il mondo del calcio da una sospirata e affannosa ripartenza c’è un nuovo punto di vista da prendere in considerazione, nell’attesa che il Governo si esprima sulla ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra. Quello rappresentato dai medici dei club della massima serie (17 su 20), che in una lettera inviata alla Commissione medico scientifica della Federcalcio hanno presentato una serie di osservazioni, e dubbi, legati alla fase2 e alle modalità con cui riprendere le attività.

Una richiesta di chiarezza espressa nei giorni scorsi, prima dell’incontro tra le istituzioni calcistiche e il ministro Vincenzo Spadafora, volta a ripartire in sicurezza e recepita dalla Figc nel protocollo perfezionato questa settimana. Uno dei principali punti interrogativi riguarda il comportamento da tenere qualora un giocatore, o un membro dello staff, dovesse risultare positivo nel bel mezzo della ripartenza, e il tipo di responsabilità a cui andrebbe incontro il responsabile dello staff sanitario delle società.

Altra questione spinosa è relativa alla disponibilità di test sierologici (la prima indagine a campione su 150mila persone inizierà il 4 maggio, come confermato da Domenico Arcuri) e dei tamponi da reperire nelle strutture private. Senza dimenticare le difficoltà nel rispettare il distanziamento durante le sedute e i rischi nel dover sanificare i locali frequentate dalle squadre.

Le indicazioni dei medici delle società arrivano in giorni ‘caldi’, dato che da Roma è attesa una decisione in merito alla ripresa degli allenamenti, primo passo (obbligato) per ipotizzare una ripartenza della Serie A. Nel frattempo all’estero anche gli altri campionati si stanno muovendo. La Premier League valuta di riprendere la stagione il prossimo 8 giugno, a porte chiuse, per concluderla il 27 luglio. I vertici del calcio inglese stanno lavorando con il governo britannico per trovare la fumata bianca.

Oltreoceano invece l’Argentina sta pensando di emulare l’Olanda, che ha concluso definitivamente questa stagione. La federazione albiceleste sta prendendo in considerazione la possibilità di chiudere l’attività per il resto del 2020. In questo modo il Boca Juniors verrebbe proclamato campione, mentre si qualificherebbero per la Copa Libertadores le prime quattro della classifica, ovvero Boca, River Plate, Racing e Argentinos Juniors.

Non ci sarebbero retrocessioni, con il nuovo campionato che inizierebbe a gennaio del 2021. Decisione ancora più drastica in Messico: in attesa di capire se la massima serie ripartirà o meno, la federcalcio messicana ha bloccato il meccanismo di promozioni e retrocessioni per sei stagioni. (LaPresse)

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