Covid, indagine rapida Iss: “Variante Delta al 94,8% in Italia”

"In Italia al 20 luglio scorso la prevalenza della cosiddetta 'variante Delta' di SARS-CoV-2 era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l'80% e il 100%. Alla stessa data, la variante'Alfa' aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante 'brasiliana' è all'1,4% (0-16,7%)".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “In Italia al 20 luglio scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante Delta’ di SARS-CoV-2 era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%. Alla stessa data, la variante’Alfa’ aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante ‘brasiliana’ è all’1,4% (0-16,7%)”. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. “In Italia al 20 luglio scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante Delta’ di SARS-CoV-2 era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l’80% e il 100%. Alla stessa data, la variante’Alfa’ aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante ‘brasiliana’ è all’1,4% (0-16,7%)”. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

 “Ci sono regioni in cui la circolazione del virus è limitata. Ma ci sono regioni che hanno superato la soglia dei 50 per 100mila abitanti” per quanto riguarda l’incidenza. Così il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale sul covid della Cabina di Regia. “La soglia dei 50 casi è importante dal punto di vista epidemiologico perché, sulla base delle conoscenze che abbiamo acquisito, il suo superamento significa una riduzione della capacità del tracciamento sistematico dei nuovi casi”, prosegue Brusaferro. Tra queste regioni l’Emilia Romagna, la Sardegna e il Veneto. “La rapida diffusione della variante Delta, ormai predominante, è un dato atteso e coerente con i dati europei, che deve essere monitorato con grande attenzione. È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che questo garantisce la migliore protezione”

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome