Covid, l’Italia si prepara alla stretta: terza dose dopo quattro mesi e green pass valido solo sei

Le nuove restrizione per arginare la variante Omicron

People line up to get tested for coronavirus in Bolzano, northern Italy, Friday, Nov. 20, 2020. Citizens in Italy’s small Germany-speaking province of South Tyrol were lining up Friday at schools, gymnasiums and pharmacies for a mass COVID-19 screening that officials hope will speed a lifting of the partial lockdown and get children back to school. (AP Photo/Antonio Calanni)

ROMA – “Terza dose dopo quattro mesi e green pass valido solo sei”. Sono le nuove indicazioni che dovrebbe contenere il decreto che verrà approvato domani dal Governo. Le nuove restrizioni serviranno per arginare la variante Omicron. E durante l’assemblea degli ambasciatori, il premier Mario Draghi da dichiarato che “la campagna di vaccinazione ci ha permesso di salvare vite e di riaprire l’economia, le scuole, i luoghi della nostra socialità. L’arrivo della stagione invernale e la diffusione della variante Omicron ci obbligano però alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi”. Ma una cosa appare certa: il nuovo decreto non porterà alla chiusura delle attività commerciali né tantomeno al coprifuoco. E sulla scuola il premier ha sottolineato che a decidere su una possibile proroga delle vacanze natalizie per due settimane, come ha chiesto da Forza Italia, “sarà la cabina di regia”.

Le preoccupazioni

Il leader del Pd, Enrico Letta ha sottolineato “la preoccupazione per quanto sta accadendo e l’appoggio a una politica di misure severe”, mentre Matteo Salvini della Lega si è dichiarato “contrario al tampone obbligatorio, altrimenti – ha detto – chi ha fatto tre dosi poi si chiede perché ho fatto tutto questo?”, evidenziando inoltre che “l’importante è che non ci siano chiusure a Natale, Capodanno, Epifania: lasciamo lavorare la gente” ma resta “in attesa delle proposte”

Più vaccinazioni

Con il progredire della variante Omicron, gli scienziati sottolineano come sia necessaria “una spinta ulteriore alla vaccinazione riducendo i tempi di intervallo per il richiamo e il booster. Ma anche restrizioni severe per evitare gli assembramenti che potrebbero causare conseguenze gravi”. Per cui sembra molto probabile che anche il nostro Paese, così come già avvenuto in altri Stati, si proceda con “la terza dose quattro mesi dopo la seconda, in modo da ridurre il rischio per la mancata copertura vaccinale già evidenziata con il trascorrere del tempo rispetto alla variante Delta e adesso anche per la Omicron”. Ciò comporterebbe anche una riduzione di durata del Green pass rafforzato, dagli attuali 9 mesi a soli 6 o forse 5.

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