“Covid, restrizioni tolte troppo in fretta”

I cittadini temono il recente aumento dei contagi: “A rischiare anziani e pazienti fragili”

De Stasio, Iorio e Ravano

CASERTA – “I contagi stanno aumentando dopo neppure un mese che erano iniziati a diminuire, mentre la copertura vaccinale è arrivata a livelli altissimi nonostante i positivi siano sempre di più: forse è il caso di ripensare un attimo a questo ‘via libera’ perché la pandemia non sembra affatto finita”: questa l’opinione di Alfonso De Stasio, dubbi che tormentano i cittadini che, a fronte della dichiarazione sul ritorno alla ‘normalità’, non si sentono affatto rassicurati. Anzi, da alcune settimane la quarta ondata sembra essere tornata a colpire con forza rinnovata. Il fatto che, proprio in questo momento vengano rimosse le restrizioni, non sembra previdente. Anzi, appare azzardata la decisione di ridurre le misure di sicurezza. Anche considerando che non soltanto attualmente le restrizioni sono poche ma che, a soffrirne le conseguenze, sarebbero la fasce di popolazione più fragili. “A rischiare – sono infatti le parole di Diego Ravano – siamo solo noi anziani. Questo è anche e soprattutto colpa di chi non rispetta le misure di sicurezza. Io ho sempre indossato la mascherina, ho fatto la terza dose del vaccino ed ho ottenuto il pass rinforzato. Non l’ho fatto soltanto per me ma anche per mettere al sicuro i miei nipoti. Se però devo dire in quanti locali, tra bar e pizzerie ho visto chieder il green pass, non sono molti. A pagarne le conseguenze, come si vede dall’età dei morti, siamo noi anziani”. Quando si parla di fasce di popolazione a rischio non ci si riferisce soltanto ai cittadini in età avanzata. Non sono pochi coloro che, per motivi di salute, non hanno potuto iniziare il ciclo di immunizzazione. Allo stesso modo di coloro che, pur vaccinati, soffrendo di altre patologie rischiano, in ogni caso, molto di più rispetto al resto dei cittadini. “Chi non ha potuto vaccinarsi – a parlare è Angela Iorio – per motivi di salute viene messo in pericolo. Lavorando in uno studio medico vedo ogni giorno persone che ancora sostengono di non volersi vaccinare. Nella sala d’attesa siedono proprio accanto a chi, invece, il vaccino non può prenderlo. Se uno di questi pazienti restasse contagiato e perdesse la vita come potrebbe accettarlo la famiglia? Altri che soffrono di malattie respiratorie, nel caso in cui anche soltanto venissero colpiti da lievi sintomi, rischierebbero realmente di morire. E’ per loro, proprio adesso che stanno tornando ad aumentare i contagi, che dobbiamo mantenere alta l’attenzione”. Tutti desiderano il ritorno alla normalità. Il rischio però di sottovalutare la pandemia è alto. Fino ad oggi, in Italia, il virus ha mietuto 157mila vittime.

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