Decisione Ue: Brexit rinviata a fine ottobre. Brexiteer scontenti, sorride la May

In foto Theresa May

BRUXELLES – Dopo un lungo vertice, sette ore di negoziato, i capi di Stato e di governo dei 27 concedono a Theresa May altri sei mesi di tempo per rinviare ancora l’uscita dalla Ue e scongiurare il ‘no deal’. Brexit rinviata dunque al 31 ottobre. Tanti gli argomenti di discussione, ma tutti inerenti un solo problema: quello del rinvio della Brexit. Al termine della riunione, secondo quanto riportato da alcuni funzionari con al tavolo presenti, Regno Unito e Unione europea hanno trovato un compromesso tra la soluzione di Theresa May (quella del rinvio al 30 giugno) e la soluzione di Donald Tusk (quella del rinvio flessibile di 12 mesi).

Come gran parte del mercato aveva previsto, la Brexit è stata rinviata per la seconda volta. Dopo il referendum del 23 giugno 2016, il Regno Unito ha indicato come data d’uscita dal blocco quella del 29 marzo 2019.

Rinvio forzato

Le difficoltà incontrate negli ultimi due anni e mezzo, l’impossibilità di giungere a un compromesso, la necessità di evitare lo scenario del no-deal: tutti questi elementi hanno spinto Theresa May a chiedere un rinvio della Brexit al 22 maggio. Il via libera dell’Unione europea non è servito a rasserenare il clima a Londra, dove le divisioni interne si sono fatte sempre più marcate nel momento in cui l’accordo di divorzio del Primo Ministro è stato bocciato per la terza volta.

Poi è arrivata la pronuncia ufficiale del Parlamento, che ha di fatto escluso l’ipotesi di no-deal e ha ristretto il campo d’azione della May che, di conseguenza, è stata costretta a chiedere un nuovo rinvio della Brexit al 30 giugno.

Il ‘parto’ difficile

In questo caso, però, l’Ue ha voluto dire la sua con maggiore fermezza. Da qui il meeting dei leader Ue di ieri che, come accennato, si è protratto fino alle prime ore di oggi, giovedì 11 aprile.

Al termine dell’atteso incontro, l’Unione europea ha deciso di offrire al Regno Unito e a Theresa May una nuova estensione della Brexit al 31 ottobre. Il rinvio (il secondo nel giro di pochi mesi) avrà l’obiettivo di concedere a Londra più tempo per trovare un accordo di divorzio condiviso da maggioranza e opposizione. A giugno prossimo, comunque, i leader si incontreranno di nuovo per valutare eventuali progressi sul divorzio. “Ci siamo messi d’accordo per un rinvio flessibile fino al 31 ottobre. Ciò significa sei mesi in più per trovare la migliore soluzione possibile” ha spiegato Tusk, ricordando che il Regno Unito potrà sia approvare un accordo prima del termine (annullando il rinvio) sia scegliere di cancellare definitivamente la Brexit.

Mercati tranquillizzati

Il nuovo rinvio della Brexit permetterà ai mercati e alle imprese di tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, se molti hanno festeggiato l’allontanamento dello scenario no-deal, altri, soprattutto i Brexiteer più accaniti, si sono detti scontenti del risultato ottenuto dalla May.

GB alle elezioni europee?

L’estensione dei termini imporrà infatti al Regno Unito di partecipare alle elezioni europee di fine maggio. Una vera e propria beffa per quanti hanno votato “Leave” a giugno del 2016. Londra dovrà comportarsi in modo responsabile e manterrà tutti i diritti e gli obblighi dell’Ue. Inoltre, se si rifiuterà di organizzare le elezioni uscirà immediatamente dal blocco il 1° giugno.

La stampa britannica e internazionale l’ha già soprannominata la Brexit di Halloween, il rinvio significa che la Gb “probabilmente” parteciperà alle prossime elezioni europee di fine maggio, anche se i suoi parlamentari decadranno subito dopo la data del divorzio.  Theresa May non è favorevole a questa ipotesi, e proverà a scongiurarla nelle prossime settimane, ma ci sono poche possibilità di manovra.

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