Dl Aiuti, Landini: “Distribuire extra profitti alle famiglie, il decreto non basta”

Le parole del leader della Cgil

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Maurizio Landini

MILANO – “Siamo dentro una pandemia energetica e salariale, sono molto preoccupato che a un certo punto la situazione scappi di mano, con il gas razionato, i lavoratori in Cig a metà stipendio e le bollette raddoppiate. Sarebbe la tempesta perfetta, il rischio sociale elevatissimo. Ecco perché serve subito un nuovo intervento per famiglie e imprese da finanziare ridistribuendo tutti gli extraprofitti, non solo quelli delle aziende energetiche, ma ad esempio anche quelli di banche e farmaceutici, mai così alti da 10-12 anni”. Lo dichiara Maurizio Landini, leader della Cgil, in una intervista a ‘La Repubblica’.

“Non ci possiamo permettere – afferma Landini – di aspettare il nuovo esecutivo o le decisioni dell’Europa sul tetto al gas o su come sconnettere il prezzo dell’elettricità dal gas. Ora è il momento di agire già nei prossimi giorni, abbiamo bisogno di risposte e decisioni ai primi di settembre. Il premier Draghi convochi le parti sociali, imprese e sindacati, come durante il Covid quando il protocollo sulla sicurezza ha consentito al Paese di continuare a lavorare senza chiudere”.

Il segretario della Cgil sostiene che “il decreto Aiuti bis di luglio da 14 miliardi è in Parlamento, ma non basta e va adeguato. Bisogna definire interventi di emergenza e un piano strategico per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili che è anche un modo di guardare al futuro e a una nuova politica industriale. Capisco che siamo in campagna elettorale, ma servono risposte straordinarie a un momento straordinario. E la responsabilità di tutti, anche delle forze politiche”. “Nei mesi di giugno e luglio – aggiunge Landini – molte aziende hanno cominciato a registrare un calo di ordini e molte di loro hanno allungato le chiusure estive. Tutti insieme dobbiamo evitare il rischio di avere nei prossimi mesi imprese che cessano, chiudono e licenziano”.

(LaPresse)

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