Editoria in crisi, dal presidente Boccia parole di speranza per l’informazione

Caro Presidente Boccia, è davvero importante per noi operatori dell’informazione sapere che i nostri sforzi per contribuire a mantenere elevato il livello di democrazia nella nostra Italia vengano apprezzati. È grazie all’apporto di tutta la filiera delle attività editoriali che, in questo momento di grande difficoltà per la nazione, riusciamo a garantire la fruizione di uno strumento che proprio in questi giorni difficili dimostra tutto il suo grande valore.
La grande preoccupazione delle persone per la minaccia del Nuovo Coronavirus rende infatti ancor più delicato e prezioso il lavoro svolto quotidianamente dai professionisti dell’informazione, chiamati a gestire, verificare e approfondire un enorme flusso di notizie, in tempi di fake news. Chi lavora in quest’ambito tutti i giorni sa bene quali sono i pericoli legati a un’informazione superficiale e persino distorta, che da una parte alimenta allarmismi e favorisce comportamenti pericolosi per la collettività, dall’altra rinuncia al suo ruolo di pungolo verso chi esercita il potere e di difensore dei diritti dei cittadini. Ci corre l’obbligo di ringraziare il suo gruppo per lo spirito di abnegazione che mette nello svolgimento del suo essenziale servizio, assolutamente complementare al nostro e necessario a permettere che l’informazione sia sempre un bene disponibile per i nostri concittadini.

Le espressioni usate ci confortano e ci gratificano, tanto più che vengono formulate dal presidente della Confederazione degli Industriali italiani, una figura istituzionale che rappresenta la spina dorsale dell’economia nazionale. Esse rafforzano in noi la convinzione di poter contare sulla presenza, ai tavoli di confronto con il governo nazionale, di un rappresentante sensibile alle sorti del settore dell’informazione e dell’editoria. Un mondo imprenditoriale che è baluardo del diritto costituzionale a essere informati, ma che è già da tempo in sofferenza, messo a dura prova dalla crisi economica, dalla chiusura delle edicole e dal calo generalizzato dei lettori della carta stampata. Un’emergenza alla quale, da diversi anni a questa parte, chi ci governa non dedica la necessaria attenzione.

Chi oggi affronta con abnegazione e spirito di sacrificio questa nuova sfida, restando fedele alle regole che disciplinano la professione giornalistica e alle leggi dello Stato, scegliendo di stare dalla parte del cittadino, non può che trarre dalla sua manifestazione di vicinanza motivo di orgoglio e di speranza per il futuro.

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