Elezioni, dalla XIX legislatura 345 ‘poltrone’ in meno: Camera e Senato si rifanno look

Il 25 settembre, per la prima volta nella storia della Repubblica, per effetto della riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, gli italiani eleggeranno 400 deputati (invece di 630) e 200 senatori (invece di 315).

ROMA – Il 25 settembre, per la prima volta nella storia della Repubblica, per effetto della riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari, gli italiani eleggeranno 400 deputati (invece di 630) e 200 senatori (invece di 315). Anche le aule di Montecitorio e di palazzo Madama dovranno adeguarsi ai nuovi numeri. Nel corso della prossima settimana i consigli di presidenza e i segretari generali delle due Camere dovranno esaminare tutte le ipotesi attualmente in campo per ridurre gli scranni in eccesso e decidere come muoversi. “L’aula di Ernesto Basile è un capolavoro e non ci saranno interventi strutturali, non può essere toccata”, spiegano a LaPresse fonti di Montecitorio. Alla Camera, poi, si riunisce il Parlamento in seduta comune in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, dei membri laici del Csm e dei componenti della Corte costituzionale scelti dalle assemblee legislative. I 624 scranni attualmente presenti saranno insomma utili in futuro quando i 600 parlamentari, tra deputati e senatori, siederanno insieme. L’idea, quindi, sarebbe quella di ridurre qua e là il numero delle sedute, privilegiando file e corridoi dove attualmente gli spazi sono più sacrificati, e aumentare il distanziamento tra un deputato e l’altro, lasciando vuota una postazione sì e una no. Allo stato, però, sono tutte ipotesi.

In ogni caso, i tempi per definire e rendere operativo il nuovo look sono strettissimi. Attualmente le aule sono impegnate nella conversione del decreto aiuti bis e dovranno votare l’aggiustamento di bilancio approvato dal Cdm, poi, dopo l’ultima seduta della legislatura, come da liturgia, i nuovi spazi verranno svelati. Le decisioni definitive, in ogni caso, verranno prese quando i neoeletti parlamentari della XIX legislatura si iscriveranno ai gruppi di appartenenza. Archiviato il bipolarismo, l’ordine di arrivo e il peso in termini di seggi delle diverse forze politiche determineranno la nuova ‘geografia’ di Camera e Senato e – ferme restando le prerogative che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica – il nuovo, o la nuova, inquilino/a di palazzo Chigi.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome