Elezioni, Fratoianni(LeU): Rimango senza parole, si continua a giocare a scacchi

Roma, 14 mar. (LaPresse) – “Di fronte all’intervista di Franceschini rimango senza parole, siamo sempre lì. C’è un pezzo della classe dirigente di questo Paese e del Pd che vive la politica come una partita a scacchi, un gioco da tavolo in una bolla completamente separata dal mondo”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali dai microfoni di Rainews nel corso della trasmissione Studio24.

“E si continua a pensare di poter uscire da questa condizione rilanciando ancora una volta il tema della riforma della Costituzione, del cambio di sistema – prosegue l’esponente di Leu – cioè provando a scaricare in qualche modo sull’assetto di sistema i problemi politici e sociali di questo Paese”.

 “Quello che accade nelle urne ha sempre a che vedere con la condizione materiale e sociale del Paese.

Credo che l’unico modo per riprendere il filo rispetto a quel che sarà di questa nuova legislatura sia partire dai contenuti, dalle risposte che si danno alla vera emergenza che è la povertà, dal sostegno al reddito delle persone, da una politica di investimenti pubblici per la ripresa. Se non si fa così, e la risposta rimane quella che ho ritrovato nelle parole di Franceschini, cioè un’intervista tutta razionale, dove una legislatura senza maggioranze può diventare perfino un’occasione. Come se il sistema politico fosse una dimensione a se, separata dal mondo. Io non credo che sia così”. “Per questo trovo quell’ipotesi, per quello che mi riguarda, del tutto impensabile, – conclude Fratoianni – al di là del semplice fatto che è impensabile ritrovarsi insieme a Matteo Salvini, perché non vedo uno straccio di proposta che parli ai cittadini della condizione materiale del Paese. Di che parliamo? Di nulla. Semplicemente di posizionamenti. Ma questa cosa qui penso che sia finita. E se dalle parti del Pd non lo capiscono rapidamente, alla fine rischia di avere conseguenze ben più pesanti per quel partito, la cui crisi da quello che mi pare di vedere, non è arrivata al punto più basso”.

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