Fiorentino: “Resto in Carige solo se ci sono condizioni per continuare il rilancio”

"Non intendo rimanere alla guida di Banca Carige a tutti i costi. Resterò se ci saranno le condizioni per portare avanti il piano di rilancio"

Foto Federico Bernini/LaPresse

MILANO (LaPresse) – Fiorentino: “Resto in Carige solo se ci sono condizioni per continuare il rilancio”. “Non intendo rimanere alla guida di Banca Carige a tutti i costi. Resterò se ci saranno le condizioni per portare avanti il piano di rilancio concordato con la Vigilanza di Bce, che punta a un’aggregazione in tempi ragionevoli con un’altra banca”. Lo afferma l’amministratore delegato di Carige, Paolo Fiorentino, in un’intervista al Sole 24 Ore.

Fiorentino: “La permanenza dipenderà anche dalla compagine azionaria”

“Ma la mia permanenza – prosegue il numero uno di Carige – dipenderà anche dalla compagine azionaria. Non so se qualcuno intende presentarmi nella lista dei prossimi amministratori, ma non mi sembra questa oggi la priorità della banca. Con Malacalza? È finito un ciclo che ci ha visti per quasi un anno sullo stesso fronte”. Rispetto all’intercettazione da cui risultava che Parnasi avesse chiesto a Fiorentino di concedere una consulenza a Lanzalone, vicino ai 5Stelle, il manager spiega che “come sanno tutti gli addetti ai lavori, conosco Parnasi dai tempi di Unicredit, quando abbiamo ristrutturato il debito delle sue società ereditato da Capitalia. I rapporti tra Parnasi e Carige sono zero come esposizione creditizia sia verso di lui sia verso società controllata o collegata a Parnasi. Il resto sono chiacchiere, così come nessuna consulenza è stata data a Lanzalone”.

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