Fisco, Brunetta: “Altro che taglio sconti, spese in aumento di 5,2 miliardi”

"Il governo giallorosso è venuto meno ad un'altra importante promessa fatta agli italiani e alla Commissione europea: quella di tagliare le famose tax expenditures"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Renato Brunetta

MILANO – “Il governo giallorosso è venuto meno ad un’altra importante promessa fatta agli italiani e alla Commissione europea: quella di tagliare le famose tax expenditures. Sono passati solo pochi mesi dalla lettera di primavera con la quale il premier Giuseppe Conte e l’allora ministro dell’economia Giovanni Tria si erano formalmente impegnati con una lettera inviata a Bruxelles a tagliare le spese fiscali entro fine anno, per evitare la procedura d’infrazione per debito eccessivo che la Commissione voleva aprire contro l’Italia”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

“Promessa ribadita – aggiunge – dal governo giallorosso nella Nadef di settembre e nel ‘Draft budgetary plan’. Invece, come calcolato oggi dal Sole 24 Ore, nella legge di bilancio appena approvata dal Parlamento si scopre che l’esecutivo Conte 2 ha aumentato le spese fiscali di ben 5,2 miliardi di euro. Con buona pace delle promesse fatte e del rispetto degli equilibri dei conti pubblici. Niente spending review, niente taglio delle tax expenditures, spese per interessi sul debito completamente sottovalutate. Tutte queste mancanze finiranno per pesare sul deficit e sul debito pubblico dei prossimi anni. Nel frattempo, la credibilità di questo esecutivo sul fronte dei conti è ormai scesa a zero e la credibilità, in economia, ha sempre un costo”, conclude l’esponente azzurro.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome