Fognini da urlo, battuto Lajovic. Montecarlo è sua

Italy's Fabio Fognini celebrates after winning against Serbia's Dusan Lajovic at the end of the final tennis match of the Monte-Carlo ATP Masters Series tournament in Monaco on April 21, 2019. (Photo by VALERY HACHE / AFP)

MONTECARLO Fabio Fognini batte il serbo Lajovic e conquista il primo Masters 1000 della sua carriera. Il punteggio finale è stato di 6-3/6-4 eppure, al di là delle statistiche, non è stata una partita facile per l’italiano. Soprattutto nella sua parte iniziale dove Fognini ha dovuto faticare non poco per prendere le misure all’avversario. Quando però questo è avvenuto tra i due non c’è stata più partita.

Gara non bella ma mentalmente perfetta per Fabio Fognini

Non è stata sicuramente la partita più bella del torneo per Fabio, anzi si potrebbe tranquillamente dire che è stata la più brutta di tutte la sua avventura a Montecarlo. Ma oggi serviva vincere, serviva dimostrare che Fognini è tornato e che forse non è mai stato così forte. Soprattutto mentalmente, aspetto che si è sempre detto essere il suo punto debole. Perché Fognini è sempre stato capace di battere i tennisti più forti al mondo, praticamente lo ha fatto in giro per il circuito quasi sempre, salvo poi perdersi al cospetto di avversari molto meno quotati di lui, meno tecnici ma più solidi caratterialmente. La finale di oggi ha confermato quello che si era visto già da qualche giorno e cioè che Fabio era fisicamente in forma e pronto anche dal punto di vista mentale.

La scalata e la nuova classifica

Qualcosa era cambiato in lui già dal primo turno del Master dove ha rischiato di soccombere ad Andrej Rublev. Era sotto 6-4/4-1 e da quel momento in lui è scattato qualcosa che gli ha permesso di arrivare fino in fondo superando mostri sacri soprattutto sulla terra come Alexander Zverev e, soprattutto, Rafa Nadal. Ha meritato dunque un successo che lo proietta al 12esimo posto in classifica mondiale, suo best ranking di sempre. Adesso viene il difficile, forse però sarebbe meglio dire che adesso viene il bello. Perché dopo questa straordinaria vittoria Fabio ha il dovere di provare ad entrare nel gruppo dei migliori 10 al mondo.

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