Frosinone, Stirpe: “Troppo scetticismo, servono fiducia ed entusiasmo”

Con il Bologna "bisogna fare punti. L’aspetto emotivo e della volontà debbono prevalere. I ragazzi dovranno dare tutto sul campo”

Foto LaPresse - Fabrizio Corradetti

FROSINONE (LaPresse) – Frosinone, Stirpe: “Troppo scetticismo, servono fiducia ed entusiasmo”. Con il Bologna “bisogna fare punti. L’aspetto emotivo e della volontà debbono prevalere. I ragazzi dovranno dare tutto sul campo”. E’ quanto dice Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, in un’intervista ad ampio raggio concessa al sito del club. La squadra ciociara disputerà a Torino la prima gara casalinga della serie A 2018/2019 allo stadio ‘Olimpico Grande Torino’ della città piemontese, a porte chiuse, a causa della squalifica di due turni comminata al club giallo-azzurro per i fatti della finale dei playoff di B giocata allo ‘Stirpe’ contro il Palermo.

Frosinone, il presidente parla del ritorno in A

Il ritorno in A “lo immaginavo indubbiamente diverso. Avrei gradito giocare la partita di fronte al nostro pubblico. Con l’entusiasmo e la passione che debbono essere sempre gli ingredienti delle nostre stagioni”, ha spiegato Stirpe. “Anche in questo caso paghiamo gli effetti di alcuni strascichi. Di cui accettiamo le conseguenze anche se non ne condividiamo la severità”.

Stirpe ha ripercorso gli ultimi 4 mesi

Stirpe ha ripercorso gli ultimi 4 mesi, che “sono stati di una profonda intensità emotiva ed agonistica per la società e per i calciatori. Siamo partiti dalla disillusione di Cesena. E in casa con l’Empoli per arrivare alla speranza di centrare la promozione fino all’88’ con il Foggia. Poi ci siamo riproposti bene ai playoff. C’è stata la finale ed abbiamo meritato sul campo quanto ottenuto. Il Frosinone ha raggiunto con merito la serie A, lo voglio ribadire. Il resto delle polemiche – ha proseguito – sono stati solo tentativi per cercare di conquistare lontano dal campo la promozione. Il tempo sarà galantuomo, come sempre. La scorsa stagione è stata, lo voglio ricordare, una battaglia di grande intensità. Dobbiamo dare merito ai calciatori che hanno mantenuto le loro caratteristiche. Sappiamo che i playoff sono terminati tardi. Abbiamo dunque proceduto a puntellare i livelli organizzativi, societari, amministrativi e siamo ripartiti l’8 luglio”.

I cambiamenti in corso dopo l’infortunio di Dionisi

“E’ stata mantenuta – ha sottolineato il presidente – una metrica coerente con quanto era stato detto: l’obiettivo era dare un organico al tecnico completo per dieci-undicesimi prima della Coppa Italia. Non è finita perché ci si è messo il Diavolo di mezzo, con l’infortunio occorso a Dionisi in chiusura di mercato. Quell’infortunio ha complicato i piani e ci ha indotto ad intervenire. Abbiamo quindi puntellato l’organico con l’arrivo di Vloet, arrivato dal Chiasso. A questo punto, onestamente non riesco a comprendere, a fronte di uno sforzo compiuto su tutti i piani, questo alone di scetticismo e pessimismo continuo che staziona sul Frosinone”.

“Il percorso di crescita è un dato di fatto”

“Delle due, l’una: lavoro non capito a fondo o gioco al massacro. Si stanno elaborando giudizi da ultima giornata di campionato”, ha dichiarato ancora Stirpe. “Io dico invece che il percorso di crescita è ineluttabile, è un dato di fatto. Quando si cambia organico come abbiamo fatto noi, c’è un periodo di assuefazione e bisogna avere pazienza, fiducia ed entusiasmo”.

“C’è sempre scetticismo intorno al Frosinone”

Per il presidente dei laziali intorno al club “c’è sempre scetticismo perché al Frosinone sono sempre associati aspetti folkloristici. Invece proviamo a guardare i processi di crescita dei club italiani negli ultimi 5 anni, al di là delle categorie di appartenenza e del bacino di utenza: se potessimo farlo in maniera compiuta e dettagliata ci accorgeremmo che il Frosinone è tra le prime 5 società in Italia”. Soffermandosi sulla squadra, per Stirpe “siamo in crescita. Non manca tanto per vedere espresse le potenzialità di questo gruppo. Non sono preoccupato. Se il calendario nelle prime sei giornate ci mette di fronte gran parte delle ‘big’ o delle formazioni più rodate e si traggono indicazioni affrettate, questo è problema che riguarda altri”.

“Non dobbiamo essere il limite di noi stessi”

Quanto all’obiettivo della squadra, “penso che siamo all’inizio di un percorso nel quale, se vogliamo avere la possibilità di ottenere l’obiettivo, occorrerà non precludersi da soli quelle che sono le nostre capacità. Non dobbiamo essere il limite a noi stessi. E voglio sempre aggiungere: ricordiamoci bene da dove siamo partiti. Se intendiamo consumarci sul ‘come poteva essere e non è stato’, senza tenere conto delle difficoltà che incontreremo, allora – ha concluso – ci faremo del male da soli”.

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