G7 e misure per il cambiamento, il governo Conte al battesimo del fuoco

L'8 e il 9 giugno la prima 'uscita' internazionale del premier

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giuseppe Conte

ROMA (Loredana Lerose) Occhi puntati sul premier Giuseppe Conte al suo primo impegno internazionale, quello del G7, nelle giornate dell’8 e 9 giugno a La Malbaie in Quebec. La riunione che sarà guidata dal primo ministro canadese Justin Trudeau, rappresenta una buona occasione non solo per incontrare i leader dei Paesi più industrializzati e stringere relazioni, ma anche e soprattutto per farsi conoscere e far ricredere chi, all’estero, fin dall’inizio ha messo in dubbio la caratura della sua persona e quella del neonato governo giallo- blu. In pratica un vero e proprio battesimo del fuoco dove ‘o la va o la spacca’ e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio lo sa. “Il premier Giuseppe Conte nelle prossime giornate sarà impegnato a preparare il G7 – ha spiegato Di Maio –. Avremo modo di far conoscere a livello internazionale il nostro governo e cosa vuole fare”.

Subito al lavoro, dalle parole ai fatti

Se per Conte il G7 sarà un bel banco di prova, la scelta delle prime misure per il cambiamento, inserite nel contratto di governo, saranno la prova del 9 per i neoministri Matteo Salvini all’Interno e Di Maio. I due vicepremier in campagna elettorale hanno fatto delle promesse chiare ai cittadini, per questo si prevede che i primi decreti di peso vengano varate già alla fine di giugno. Intanto si lavora al Def. Il bilancio autunnale dovrà essere in linea con il “contratto” del cambiamento.

Strategie pentaleghiste

Salvini sembra intenzionato a puntare su misure d’ impatto con la revisione del piano-Minniti sugli immigrati e prevedendo un taglio ai 5 miliardi stanziati per l’accoglienza. “Siamo qui per combattere precarierà ed immigrazione clandestina”, ha detto a margine della parata di oggi. Per quanto riguarda Di Maio, il primo pacchetto di misure dovrebbe contenere misure per arrestare il fenomeno della delocalizzazione delle imprese e l’eliminazione dello spesometro e del redditometro. “Gli imprenditori li dobbiamo lasciare in pace – ha annunciato – via spesometro, redditometro e studi di settore. Il Job Act va rivisto e va applicata la quota 100 per superare la Fornero”. Intanto per spianare la strada alla realizzazione del reddito di cittadinanza sarà necessario avviare in tempi stretti la riforma dei centri per l’impiego. Per l’operazione verranno messi a disposizione 2,1 miliardi.

La promessa di collaborazione

“Lavoro, sicurezza, scuola, giustizia, con Di Maio andremo d’accordo sulle cose fare”. Parola di Salvini.

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