Gialloverdi fermi contro l’Ue: “Manovre correttive non se ne fanno”. Ma Conte e Tria…

Negoziazioni in corso sulla procedura di debito

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Giuseppe Conte

ROMA – Il governo pentaleghista, nonostante i richiami dell’Ue in fatto di conti, non ha intenzione di procedere con manovre correttive, altro che ‘bilancio bis’. Stando ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini si troverà il modo per evitare la conferma della misura di infranzione fortemente voluta da alcuni membri dell’Ue come Spagna, Francia e Germania.

La trattativa

Per il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria lo scontro con l’Ue va evitato. I due vorrebbero il rispetto delle clausole imposte. Per contro il ministro dell’Interno Salvini continua a dire che si farà ciò che serve agli italiani prima di quello che serve all’Europa, simile la posizione di Di Maio.

Il pentastellato

“Nel governo è stato detto chiaramente che manovre correttive non se ne fanno – ha avvisato Di Maio –. Il premier Giuseppe Conte e il ministro Giovanni Tria hanno mandato pieno. Non ho sentito il ministro Tria dire la flat tax non si può fare o non possiamo fare deficit. Siamo solo all’inizio di un percorso per mettere in piedi, a dicembre, una legge di bilancio realistica, che non vuole sfondare i parametri o creare tensioni clamorose con la Ue. Non vogliamo tensioni clamorose con l’Ue – ha concluso – ma al centro dobbiamo mettere sempre gli italiani, non i numerini”.

Flat Tax a rischio?

L’intento dei gialloverdi è quello di disinnescare le clausole di salvaguardia, evitare le misure di infrazione e allo stesso tempo procedere con il contratto di governo e, dopo il reddito di cittadinanza e quota 100 arrivare ad approvare la flat tax. Ma le intenzioni sembrano non coincidere con la disponibilità economica del Paese. L’Ue non consentirà ai gialloverdi di spendere soldi a debito, e al momento la liquidità per abbassare le tasse alle imprese e al ceto medio non sembra esserci. “Non si andrà oltre i 60.000-70.000 euro di reddito annuo come tetto massimo”. Questa la previsione.

Migranti

Le frizioni Italia-Europa non riguardano solo i conti, sui migranti continua a non esserci una linea comune, un piano condiviso che possa evitare nuovi scontri. “I porti restano sbarrati”, Salvini è stato chiaro.

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