Gli uomini di De Luca trattano la resa

Franceschini accelera sull’intesa: “I pentastellati con noi”. Manfredi e Costa in pole

NAPOLI – Mentre gli ultimi deluchiani della Campania provano a salvare l’insalvabile, il plenipotenziario ministro dei Beni culturali del Pd Dario Franceschini chiede di accelerare le trattative con il Movimento 5 Stelle: “I pentastellati dobbiamo farli venire di qua, provare ad allargare il campo di chi condivide certi valori. Non ci si può fermare perché dicono di no ad un’alleanza”.

Intanto, in casa Pd regna ancora il caos. Il segretario regionale Leo Annunziata prova la difesa in extremis del governatore: “La scelta del candidato e dell’alleanza va condivisa da tutti. Io resto della mia posizione: si riparte e si finisce con Vincenzo De Luca”. Insomma, l’ex sindaco di Salerno tramite i suoi più fedeli alleati prova ad aggrapparsi con le unghie ad una ricandidatura già sfumata. Ma intanto le trattative per trovare un nome di superamento tra dem e M5S proseguono spedite. Anzi, la crisi della ledership di Luigi Di Maio e il calo di consensi del Movimento semplifica l’operazione.

Oltre all’area di Vincenzo Spadafora e quella di Roberto Fico, da sempre favorevoli ad allargare il campo, l’azione di Beppe Grillo impone un’accelerazione nella trattativa. Il comico genovese lavora alla durata del governo Conte e, non da oggi, ha accolto con favore le alleanze giallorosse in Comuni o Regioni. Tra le file del gruppo regionale grillino le ultime resistenze provengono dal duo Valeria Ciarambino-Marì Muscarà, gli altri membri d’Assise in vista di una loro rielezione accoglierebbero con favore una coalizione con il Pd. Tornando alle vicende interne ai democrat, gli uomini di Nicola Zingaretti lavorano alacremente a consolidare il rapporto con i pentastellati. Da Marco Sarracino a Nicola Oddati, da Camilla Sgambato a Umberto del Basso de Caro si tende a rispettare l’ordine di scuderia romano: riproporre a livello locale l’alleanza di governo.

I nomi in campo per sostituire il governatore uscente sono diversi, due quelli in pole: l’ex rettore e neoministro dell’Università Gaetano Manfredi e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Sull’esponente d’area pentastellata c’è il favore anche dei Verdi, vista la storica vicinanza con il partito del Sole che Ride. Superate anche le resistenze renziane, Italia Viva proporrà liste di partito alle Regionali di primavera, resta da trovare una contropartita da offrire a De Luca. Assicurare la rielezione del figlio Piero alla Camera dei Deputati e consentire presidente della Campania di ricandidarsi a sindaco della ‘sua’ Salerno potrebbero essere sufficienti a scongiurare una candidatura di disturbo. Inoltre, gli uomini del presidente si stanno riorganizzando per portare una pattuglia in Assise: molti confluiranno in Iv, potrebbe restare in piedi almeno in due province Campania Libera, enclave di De Luca, e nel Pd non mancano riferimenti come Enza Amato e Antonella Ciaramella.

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