Governo, Pd ‘zen’ ma fino a un certo punto. Zingaretti: “Con la crisi si vota”

La linea del segretario dem

in foto Nicola Zingaretti

ROMA – Zen, ma fino a un certo punto. Nicola Zingaretti non intende entrare sul terreno delle polemiche. Non è il suo e della differenza rispetto ad alleati e avversari vuole fare un tratto distintivo.

La linea di Zingaretti

Ecco perché, nel giorno in cui la crisi di Governo sembra a un passo e la spaccatura con Italia viva plastificata nelle dichiarazioni di Giuseppe Conte, la ‘squadra’ dem (oltre al segretario ci sono il vice Orlando, i capigruppo Delrio e Marcucci e la vicepresidente Serracchiani) si presenta al Nazareno con in mano il Piano per l’Italia 2020-2023, rivendicando “autonomia” rispetto al chiacchiericcio “che rischia di essere molto chiuso e non inserito nella vita delle persone”. Cinque i punti sul tavolo: scuola, economia verde, Italia semplice, Equity act e sanità per tutti, per “dare risposte concrete e guardare al futuro con speranza”.

La richiesta di chiarimenti a Italia viva

Il presente, però, segna tempesta. Il leader ha letto nel suo ufficio le dichiarazioni del presidente del Consiglio, la sua richiesta di “un chiarimento” a Italia viva. Zingaretti condivide “la forte preoccupazione e il richiamo alla serietà” del premier. Al Nazareno la ‘reazione’ di Conte ai “calci” di Renzi era attesa (e quasi pretesa, ormai) da giorni. “A questo punto – dice severo – è giusto prendere sul serio le fibrillazioni” e “chiedere maggiore collegialità”. Per il segretario “è possibile” andare avanti purché si lavori ad un’agenda “condivisa, progressista e alternativa all’odio” di chi ha preceduto i giallorossi a palazzo Chigi. Lo dice chiaro Andrea Orlando: “Se si fanno le cose accettiamo qualsiasi provocazione con spirito zen. Se non si fanno decideremo per altre vie”.

Il pericolo estrema destra

I dem puntano a resistere per non consegnare il Paese alla “destra estrema” targata Salvini-Meloni, ma non intendono galleggiare né prestarsi a quelli che Zingaretti ha già definito “trasformismi e giochi di palazzo”. Non siamo alla vigilia di una crisi, ragiona, “nessuno l’ha dichiarata”, ma nel momento in cui ci si dovesse arrivare “io credo – sentenzia – che la fine di questo Governo coincida con la fine della legislatura”, sentenzia. Chi vuole il game over, insomma, si prepari al voto.

(LaPresse/di Nadia Pietrafitta)

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