Governo-Regioni: sul tavolo piano vaccinale, sostegni, spostamento di bilancio e le riaperture da metà aprile

Per il nuovo decreto in vigore dal 7 al 30 aprile

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

Governo-Regioni, al vaglio il nuovo Decreto di mercoledì che andrà in vigore dal 7 al 30 aprile. Si studiano le strategia da adottare con  i piani vaccinali in cima alla lista dei desideri oggi spesso discordanti tra Regione e Regione. Sul tavolo di Draghi altri argomenti spinosi come lo spostamento di bilancio per una cifra intorno ai 20 e i 30 miliardi di deficit e i sostegni selettivi voluti da Gelmini (Forza Italia) e Giorgetti (Lega) da fornire alle imprese. Ma soprattutto sono le riaperture a tenere banco. Pare si vada verso una zona ‘gialla rafforzata’ ma non prima della metà del prossimo mese che comporterebbe la riapertura di bar e ristoranti per la colazione e il pranzo (almeno per ora) sponsorizzate dalla Lega di Matteo Salvini.

Il cambio di passo

Quello di mercoledì dovrà essere il Decreto definito ‘dal cambio di passo’  così definito per quanto concerne il piano vaccinale nazionale. Quello in essere vede grosse discrepanze da Regione e Regione, per cui occorre una uniformità di vedute e di intenti. Bisognerà ristrutturarlo anche e soprattutto in funzione delle criticità dei i singoli territori, prevedendo task force di Protezione Civile e Difesa da inviare nell’immediato a chi ne farà richiesta, come già in essere per Regioni quali il Molise e la Basilicata. Si parlerà anche dei punti vaccinali in quelle zone in cui le caratteristiche geografiche rendono difficile il raggiungimento degli hub più grandi come nel caso di Sicilia, Calabria e Liguria.

No a Regioni fai da te

Al vaglio nella riunione di oggi il cosiddetto ‘mercato parallelo’ dei vaccini in Italia creato da alcune Regioni. La Campania, ad esempio, con il governatore De Luca ha avviato un discorso con il vaccini russo Sputnik V ed attende solo un via libera di governo e Aifa. Atteggiamento criticato dal presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini: “Siamo una nazione, non siamo venti piccole Patrie” che sottolinea invece la necessità di un percorso comune. Al vaglio anche la situazione dei tanti sanitari che hanno rifiutato il vaccino, così come una sorta di scudo penale a tutela di chi è deputato alla somministrazione del vaccino. E’ allo studio da parte del ministro Cartabia la possibilità di una norma ah hoc. Sull’ipotesi di riapertura sembra portare alla strada rigorista del ministro Speranza, strategia contestata dalla Lega di Salvini che, in caso di calo dei contagi, potrebbe aver accordato la zona gialla che permetterebbe la riapertura di bar e ristoranti anche se solo per la colazione e il pranzo. Per quanto concerne la scuola, poi, per i territori in rosso previsto un ‘tutti in classe’ fino alla prima media, mentre per quelli in arancione fino alla terza media e il 50% in presenza per le scuole superiori.

Ristori

Al capitolo ristori lavora la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini. Al vaglio la possibilità di ristori selettivi, ovvero: abolire il sostengo economico a pioggia ma fornire un’accurata valutazione caso per caso. Sulla cifra di 20-30 miliardi di deficit prevista per lo scostamento di bilancio la Lega chiede un occhio di riguardo per partite Iva e lavoratori autonomi. Conferma che dovrebbe arrivare  assieme al Documento di economia e finanza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome