Bimba di 8 anni grave, trasportata a Roma in aereo dalla Calabria

I medici hanno subito valutato critiche le condizioni della piccola che è stata così trasportata d'urgenza nella capitale

©Lapresse

REGGIO CALABRIA (Francesco Biondi) – Si è sentita male in piena notte una bimba di appena 8 anni. E così si è reso necessario il trasporto in aereo a Roma. Un ‘Falcon 50’ dell’Aeronautica Militare ha effettuato il trasporto dall’aeroporto locale a quello di Ciampino della bimba, dei suoi genitori e di tutto il personale medico. Un trasporto d’urgenza per un ricovero immediato all’ospedale ‘Bambino Gesù’ della Capitale.

Come funziona il protocollo in casi simili
Un protocollo solido, con la richiesta della Prefettura di Reggio Calabria alla sala ‘Situazioni di Vertice’ del comando della squadra aerea. Un compito arduo, da svolgere all’istante, una macchina organizzativa perfetta per affrontare situazioni gravi. In campo, dunque, Prefettura, Ospedali di riferimento e Presidenza del Consiglio dei Ministri che, raggiunto l’accordo istantaneo dopo aver appurato la gravita delle condizioni della bimba, hanno provveduto al trasporto.
Le condizioni della bimba sono preoccupanti
Adesso la bambina si trova ricoverata nel nosocomio romano e le sue condizioni, come la macchina messa in moto aveva ipotizzato, sono gravi. Ma quanto accaduto ha posto l’accento su un aspetto piuttosto importante, vale a dire l’organizzazione del sistema militare italiano anche per situazioni di questo tipo. Un ricovero d’urgenza per salvare le vite umane è possibile grazie alla sala operativa apposita che tiene in allerta equipaggi e velivoli da trasporto. Una prassi importante, della quale beneficiano soprattutto quelle zone troppo lontane da strutture centrali o addirittura prive di ospedali in grado di assistere a dovere chi è in imminente pericolo di vita. In questo modo tante le vite salvate da medici innanzitutto, pronti a prestare le cure più importanti ai pazienti, e dai militari, che garantiscono in pochi minuti il raggiungimento di strutture ospedaliere all’avanguardia. La speranza è che, anche nel caso della piccola di 8 anni, la prontezza degli uomini in campo abbia potuto salvarle la vita.

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