Green pass, Costa: “Per ora nessuna modifica ai criteri per ottenerlo”

"Ad oggi non c’è sul tavolo il tema della modifica dei criteri per ottenere il green pass”.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

ROMA – “Ad oggi non c’è sul tavolo il tema della modifica dei criteri per ottenere il green pass”. Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite su Sky TG24. “Le due decisioni che credo potranno essere assunte la prossima settimana – spiega – saranno di prevedere l’obbligatorietà della terza dose per le categorie per cui è già previsto l’obbligo vaccinale, poi c’è il tema della riduzione della validità del green pass a fronte di quelle che sono le evidenze scientifiche, che mostrano che c’è un calo dell’immunità, quindi è ragionevole pensare di riportare la validità del green pass a nove mesi. Dopodiché ovviamente con le Regioni c’è massima disponibilità a condividere un percorso”. Per quanto riguarda le tempistiche per le dosi booster di vaccino, Costa poi osserva: “Non credo che spetti alla politica decidere a chi e quando somministrare la terza dose, credo spetti alla politica e al Governo farsi trovare pronti per somministrare le dosi necessarie. Ad oggi le indicazioni erano somministrare la terza dose dopo sei mesi, se le evidenze scientifiche ci diranno che è meglio anticipare di un mese, noi ci faremo trovare pronti. Dobbiamo attendere con fiducia le indicazioni che la nostra comunità scientifica ci darà”.  Interpellato infine sulle possibili restrizioni ad hoc per i non vaccinati, il sottosegretario Costa aggiunge: “Come ha detto il presidente Mattarella dobbiamo usare il senso di responsabilità e non possiamo permettere che le posizioni di una minoranza, supportate da nessuna evidenza scientifica, possano in qualche modo ostacolare o compromettere il percorso di ritorno alla normalità. Nel caso in cui ci dovesse essere il passaggio in arancione di alcune Regioni, e ci auguriamo che non avvenga, di fronte all’ipotesi di chiudere tutta una serie di attività credo sia giusto valutare l’ipotesi di continuare a mantenere aperte queste attività dando la possibilità a chi si è vaccinato di usufruirne”. “Se oggi una minoranza del nostro Paese che non si è vaccinata è potuta tornare alla normalità è grazie alla stragrande maggioranza che si è vaccinata – conclude – credo che non sia giusto che chi si è vaccinato continui a subire ulteriori misure restrittive”.

LaPresse

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