Green pass: il governo pensa al rilascio dopo la seconda dose. No di Lega e Fratelli d’Italia

Si lavora a Palazzo Chigi per prendere le contromisure alla variante Delta. Si studiano i dati inglesi e le possibili soluzioni da adottare nel nostro Paese prima che i contagi dilaghino come il rilascio della carta verde solo dopo la seconda dose per mezzi di trasporto e ristoranti

ROMA – Il governo pensa al rilascio dopo la seconda dose e non più dopo la prima del green pass per mezzi di trasporto e ristoranti. In queste ora si lavora a Palazzo Chigi per prendere le contromisure alla variante Delta: si studiano i dati inglesi dove la variante si sta espandendo in maniera esponenziale e le possibili soluzioni da adottare nel nostro Paese prima che i contagi dilaghino.  In una settimana, infatti, è salito il numero delle ospedalizzazioni e raddoppiato quello dei decessi.

No di Lega e FdI

Sul tavolo del governo l’ipotesi di adozione del modello francese ovvero green pass sui d’obbligo treni, o al ristorante. Ma Lega e Fratelli d’Italia non ci stanno. Giorgia Meloni, parla di “follia anticostituzionale” e di  “idea raggelante”, ribadita da Matteo Salvini: “Non scherziamo”.

I dati in Italia

La Cabina di Regia è al lavoro per il raffronto dei dati nel nostro Paese come il numero di vaccini somministrati  (ieri eravamo 58.700.000, con una media giornaliera di circa 530 mila iniezioni) e la capacità di diffondersi della variante Delta. Allo studio anche la proroga dello stato di emergenza di almeno per alteri due mesi. Inoltre si valuta anche l’accesso sui treni ad alta velocità che prevede la caipenza al 100% ma solo col green pass.

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