Il boss: “Il clan dei Casalesi votò Berlusconi e Cosentino perché avevano promesso di eliminare il 41 bis”

Le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia depositante nel processo in Appello a carico dell'ex sottosegretario

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse24-05-2011 RomaPoliticaCamera - omnibus voto fiduciaNella foto: Silvio Berlusconi, Nicola CosentinoPhoto Mauro Scrobogna /LaPresse24-05-2011 RomePoliticsChambers of Deputies - omnibus vote of confidenceIn the picture: Silvio Berlusconi, Nicola Cosentino

CASAL DI PRINCIPE – Era un giovane camorrista. Raffaele Bidognetti aveva appena 19 anni quando nel 1994 si sarebbe impegnato nella campagna per le elezioni regionali. I Casalesi erano ancora uniti. “Eravamo prima della scissione. Vi fu una voce unitaria nel clan di appoggiare Nicola Cosentino, candidato con Forza Italia che, attraverso il suo leader, Silvio Berlusconi (non coinvolto in inchieste sulla camorra casertana ed innocente fino a prova contraria, ndr.), aveva preso l’impegno di eliminare il 41 bis”. La decisione di sostenere Nick ‘o mericano gli sarebbe stata riferita dal cugino, Bernardo Cirillo. “Ebbi modo di verificare che era vero, che tutto i clan appoggiava Cosentino in quanto me lo confermarono anche Luigi Diana, Sebastiano Ferraro e altri”.

Dell’ex sottosegretario all’Economia, Bidognetti ha parlato con il pm Alessandro D’Alessio lo scorso maggio. Le informazioni che ha reso sono state depositate nel processo in Appello a carico del politico innescato dall’inchiesta sul centro commerciale, progettato ma mai realizzato, ‘Il principe’.

“Conoscevo personalmente Nicola Cosentino – ha continuato il pentito –. Sapevo che era un avvocato e che era impegnato in politica. Sapevo anche che mio padre, Francesco Bidognetti, aveva rapporti con Nicola Cosentino ed anche con gli altri componenti della sua famiglia che noi indicavamo come ‘i mericani'”.

E proprio dal genitore avrebbe appreso, in  passato, “che uno zio di Nicola, che abita ad Aversa, aveva realizzato degli appartamenti lì” e due case furono date in regalo al boss. “Poi – ha continuato il collaboratore – sono state sequestrate ad Angela Barra”. Il 41 bis era una tematica sentita per Bdognetti, rappresentava la giusta leva per farlo muovere. “Ero molto sensibile al tema perché mio padre era al carcere duro”.

Così, con l’idea di rendere la detenzione del papà più leggera, si sarebbe attivato personalmente per far votare Cosentino. “Ricordo che mi recai a Parete da Raffaele Ferrare, esponente del clan. Gli portai del materiale elettorale relativo a Cosentino e gli dissi che bisognava farlo votare. La stessa cosa feci a Cesa, dove mi recai da Gaetano Vassallo, imprenditore amico di mio padre. Tutti i miei parenti di Casal di Principe furono sensibilizzati a votare Nicola Cosentino, così come l’intero clan. Nicola Cosentino fu eletto sconfiggendo l’attuale sindaco di Casale, Renato Natale“.

In realtà le regionali si tennero nel 1995 e non nel 1994. Ad ogni modo in quella tornata Nick ‘o mericano incassò 12mila 634 preferenze: in provincia di Caserta fu il secondo eletto di Forza Italia, superato soltanto da Antonio Girfatti di Sessa Aurunca. In primo grado l’ex parlamentare, in relazione al processo ‘Il principe e (la scheda) ballerina’, ha incassato 5 anni e mezzo per reimpiego di capitali illeciti. Si sarebbe attivato per far ottenere alla società che doveva costruire la struttura un mutuo a sei zeri.

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