Ilva, Bonelli: Di Maio nega diritto salute e conferma immunità penale a Mittal

"Prendi i voti e scappa: questo è quello che ha fatto Di Maio del M5S, che durante la campagna elettorale aveva promesso processi di conversione ecologica per l’Ilva ma soprattutto l’abrogazione della norma riguardante l’immunità penale".

Roma, 6 set. (LaPresse) – “Prendi i voti e scappa: questo è quello che ha fatto Di Maio del M5S, che durante la campagna elettorale aveva promesso processi di conversione ecologica per l’Ilva ma soprattutto l’abrogazione della norma riguardante l’immunità penale. Invece hanno fatto il contrario, voltando così le spalle ad una fetta consistente della popolazione. Per l’esattezza il 33% nazionale e quel 50% a Taranto, quelle persone che credevano nella reale possibilità di un cambiamento”. Così in una nota Angelo Bonelli dei Verdi. “Di Maio invece ha gettato la maschera e si è comportato allo stesso modo dei suoi predecessori che condannava fermamente. Questo attraverso la conferma dell’immunità penale ad Arcelor-Mittal penale se questi violeranno le norme di tutela ambientale, della salute e dell’incolumità pubblica”.

spiega l’ecologista 

“Si tratta di una norma aberrante che non trova uguali e non esiste in nessuna parte del mondo. Nemmeno in Corea del Nord, ma purtroppo esiste per la città di Taranto che continua a pagare un prezzo elevato in termini di malattie e morte. Prevedere l’immunità penale significa condannare questa città ed è ciò che ha fatto Di Maio con la sua decisione. La determinazione di Di Maio nel mantenere questa norma aberrante è stata così forte tanto da impedire al Ministero dell’Ambiente di esercitare le sue funzioni e prerogative”. “Stando così le cose, Di Maio avrebbe dovuto avviare la stessa trattativa iniziata ieri sin dai primi giorni del suo mandato. Facendo risparmiare così oltre 90 milioni di Euro alle casse dello Stato. Una cosa è certa – conclude Bonelli – che coloro i quali si sono professati come i ‘paladini della legalità’, si sono rivelati nei fatti come tutti gli altri: dimenticando il diritto alla salute, che è stato escluso dalla trattativa, calpestando la Costituzione e dimenticando la cittadinanza di Taranto”.

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