Inflazione: +11,8% a novembre, ‘carrello spesa’ +12,8%. Allarme consumi Natale

Stabile a novembre l’inflazione in Italia

Carrello della spesa

Stabile a novembre l’inflazione in Italia. L’Istat rileva infatti una crescita pari all’11,8% su base annua – in linea con il dato del mese precedente – dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività. Rispetto a ottobre, l’aumento mensile rilevato è dello 0,5%.

Si tratta di un dato che rimane però a livelli che non si vedevano dal 1984, e che pesa in particolare sui consumi più importanti. Il costo del ‘carrello della spesa’, che comprende beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona, segna infatti in particolare un aumento del 12,8% annuo.

Un rincaro sensibile, che arriva dopo mesi di crescita continua dei prezzi – e dunque di progressiva erosione dei risparmi – spingendo le associazioni dei produttori e dei consumatori a lanciare l’allarme in vista del Natale. Per la Coldiretti, l’aumento dei prezzi svuota le tavole del 47% delle famiglie italiane, dato che sale al 60% se si prende in esame la fascia di popolazione a basso reddito. Mentre con i prezzi a questi livelli, e con il caro-bollette che ancora pesa sui bilanci delle famiglie, “gli italiani saranno costretti a tagliare la spesa per regali, addobbi, alimentari e altre voci legate alle festività, con immensi danni per il commercio e l’economia nazionale”, sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

Per Confcommercio, che sottolinea come i dati siano “in linea con le attese”, preoccupa la progressiva crescita dell’inflazione di fondo (+5,7% a novembre), “a segnalare come le tensioni si siano ormai trasferite al sistema, elemento destinato a rendere più lungo e complesso il processo di rientro”. E per Federdistribuzione, questo andamento dei prezzi significa “una pressione enorme sui bilanci delle imprese”, che l’impennata delle bollette energetiche stanno rendendo “quasi insostenibili”.

In questo quadro, anche i dati positivi sul Pil (+2,6% su base annua, +0,5% nel terzo trimestre 2022) rilasciati sempre oggi dall’Istat non rischiarano il cielo “dalle molte nubi che si addensano sul futuro prossimo dell’attività economica”, sottolinea sempre Confcommercio. Anche se Confesercenti spera che si sia raggiunto finalmente il picco dei prezzi, e che “la decelerazione dell’inflazione, già partita nell’Eurozona, inizi anche nel nostro paese”.

di Michele Mastandrea

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