Juve-Napoli vietata a chi è nato in Campania: polemica tra club e Questura

Un provvedimento inusuale, che si aggiunge alla restrizione invece consueta rivolta ai residenti

MILANO – Mancano più di tre settimane a Juventus-Napoli, big match della seconda giornata di Serie A. Ma il clima in vista della sfida dell’Allianz Stadium è già ad alta tensione. Sono bastate sette parole, in uno stringato comunicato stampa del club bianconero, a far saltare il banco. I campioni d’Italia infatti hanno annunciato che è stata proibita “la vendita ai nati nella regione Campania”.

La decisione del club bianconero

Un provvedimento inusuale, che si aggiunge alla restrizione invece consueta rivolta ai residenti – come spesso capita nelle partite considerate a rischio – che ha suscitato non poche polemiche. A cominciare tra il club e la Questura di Torino, che ha smentito di aver “concordato il divieto di vendita dei tagliandi per la partita Juve-Napoli a chi è nato in Campania”. Aggiungendo di non aver “mai concordato tale decisione con la società sportiva” e che “né intende condividerla”.

Non si è fatta attendere la replica del club bianconero, che ha precisato come “le restrizioni di vendita dei biglietti sono state comunicate, tramite posta elettronica certificata, agli uffici competenti in data 4 agosto alle ore 16”. Se la società di Aurelio De Laurentiis ha momentaneamente optato per la via del silenzio, il Comune di Napoli ha fatto sentire la propria voce. Parlando di discriminazione territoriale e sociale.

Una decisione che scatena polemiche

“È molto grave che una società sportiva selezioni il pubblico pagante sulla scorta di un fattore arbitrario legato al luogo di nascita – ha dichiarato la delegata all’Autonomia della Città, Flavia SorrentinoEssere nati a Napoli, essere cittadini campani non è un marchio di disonore né un elemento per cui prendere provvedimenti restrittivi. A meno che non si voglia sdoganare definitivamente o dare liceità ad un messaggio razzista che ha l’intento di colpire i meridionali che vivono e lavorano a Torino”.

La trasferta a Torino

La palla passa ora all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che si riunirà dopo Ferragosto per esprimersi sulla questione. E stabilire se, e con quali modalità, vietare la trasferta a Torino al popolo partenopeo. Che potrebbe essere rappresentato allo Stadium, ironia della sorte, solo da Maurizio Sarri, l’ex ‘comandante’ nato proprio nel capoluogo campano. Da allenatore della Juve, è difficile immaginare che possa restare fuori dalla sua nuova casa.

(LaPresse/di Alberto Zanello)

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