La camorra a Napoli, scontro tra gli Ivone e i Sorianiello per una lite a Mergellina

NAPOLI – Tensione a Soccavo tra i Sorianiello e gli Ivone, detti Papele. Prima uno scontro fisico, poi armato. Tutto in poche ore. Tanto che le forze dell’ordine hanno elevato al massimo il livello di allerta nel rione della ’99. La polizia registra segnali inquietanti: venerdì una furibonda lite a Mergellina tra gli Ivone e alcuni ‘colonnelli’ di via Catone. Non solo. Come spesso avviene in questi casi, seguono lunghi strascichi. L’epilogo poche ore più tardi, quando due ras vicini al gruppo Ivone vanno di persona nella ’99, con ogni probabilità per risolvere la questione de visu. Faccia a faccia. Ma sbagliano i conti: probabilmente sottovalutano il clan in espansione, che interpreta la ‘visita’ come una sfida. Una sorta di affronto. Probabile la discussione degeneri già dopo pochi minuti. Di fatto padre e figlio vengono accerchiati da una ventina di affiliati e colpiti con calci e pugni. L’aggressione dura parecchi secondi (i due non hanno vie di fuga).

Li lasciano tramortiti a terra. A uno gli hanno rotto diversi denti. Lo confermeranno le visite mediche in ospedale poco più tardi. Traumi e contusioni. Un brutto incidente – per usare parole degli investigatori – che avrà ripercussioni. Sospettano che non finirà qui. Non così. E seguono le tracce, per capire cosa potrà accadere ora a Soccavo. Di certo la 99 è diventata all’improvviso una polveriera a cielo aperto. Terreno minato. Qui può succedere di tutto. E qualcosa già si è visto. Qualcuno ha sparato con una semiautomatica in via Catone, nel bunker dei Sorianiello. Una stesa-avvertimento. Poche ore dopo la doppia lite in via Mergellina e a Soccavo.
Colpi di pistola segnalati dagli abitanti nel cuore del rione. Gli inquirenti: “Ora c’è un po’ di movimento in questa zona e forse nei prossimi giorni cambieranno le dinamiche criminali nell’intera area flegrea”. Le forze dell’ordine temono una guerra, scosse di assestamento profonde, o qualcosa del genere. Si preparano ad affrontare qualunque emergenza. Intanto esaminano gli scenari possibili: gli Ivone, detti Papele, sono meno forti di un tempo. Ma ben radicati nelle palazzine al rione Traiano. Di più. C’è un pericoloso precedente: quando nel 2015 i Vigilia di Soccavo arrivarono ai ferri corti con i ‘Pepele’. Quella volta per settimane i gruppi di fuoco dei Vigilia pattugliarono i viali del rione Traiano, per imporre la pace forzata. E gli Ivone, messe da parte le vecchie ruggini, si coalizzarono con i Petrone per respingere l’offensiva dei ‘soccavesi’.

Uno sfondo che potrebbe riproporsi oggi, con qualche differenza sostanziale. Nel 2015 per evitare che la situazione degenerasse, le forze dell’ordine blindarono i rioni con decine di controlli ad Alto impatto. Carabinieri e polizia con una serie di operazioni mirate, sequestrarono interi arsenali. Fucili, pistole e finanche una bomba a mano. Con una presenza fissa delle auto con i colori di istituto nei viali di accesso alle palazzine. Adesso agenti e militari hanno meno risorse per blindare il territorio ed è quasi impossibile riproporre quella strategia. Via Romolo e Remo e via Tertulliano divennero delle trincee, dopo gli assalti ripetuti dei commando, per seminare il panico nelle piazze di spaccio dei rivali. Sì, perché l’obiettivo era conquistare le postazioni migliori per vendere gli stupefacenti, che garantiscono i rifornimenti di denaro, necessari per tenere in piedi la cosca. Oggi è ancora così. Non è cambiato nulla. Restano sullo sfondo la lite di venerdì a Mergellina, il pestaggio e poi gli spari in via Catone. Domani è un altro giorno, spiegano gli investigatori. Sperano che il fuoco si spenga da solo. Non è scontato. Anzi, la storia insegna che quasi mai negli ambienti criminali, si decida di soprassedere. Almeno a cuor leggero. I Sorianiello si sono distaccati da tempo dai Vigilia: hanno un gruppo autonomo nel rione della ’99. Sulla carta bene organizzato. Ma una faida avrebbe risvolti imprevedibili.

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