L’obbedienza distruttiva

L'intervento su "Cronache" del consigliere del Comune di Napoli Luigi Felaco

Il Senato ha appena approvato la fiducia sul decreto Sicurezza bis: 160 sì, quelli previsti della Lega e del Movimento 5 Stelle. Il Decreto bis prevede numerose misure tra cui: sanzioni fino ad un milione di euro, il sequestro della nave e l’arresto per il Capitano che violi il decreto sicurezza precedente. L’accusa alle organizzazioni non governative sembra essere in sostanza il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Obiettivo palesato: scoraggiare il salvataggio dei naufraghi alla deriva da parte delle Ong. Come ammette Gianni Marilotti del Movimento 5 Stelle a mezzo stampa “solo il 20% dei nostri senatori approva il decreto, ma il no porterebbe al voto”. Sembra quindi che, al di là del contenuto del decreto, il tema sia la volontà di non far cadere il Governo e di non tornare al voto, costi quel che costi. Oltre al Senato, forse persino nella base del Movimento questa visione è sposata nel metodo e nel merito, come dimostra il voto sulla piattaforma Rousseau che ha votato per riconoscere “la tutela dell’interesse dello Stato” sul caso Diciotti, quando il tribunale di Catania aveva messo sotto inchiesta Salvini accusato di sequestro delle persone presenti sulla nave. Certo, questo atteggiamento generale può avere milioni di ragioni: mutati convincimenti politici, propaganda riuscita, altro, ma questa obbedienza all’autorità, da parte di addetti ai lavori e semplici cittadini, è stata anche oggetto di molteplici studi. Ad esempio negli anni ’60 Stanley Milgram ha eseguito un famoso esperimento: 40 volontari, convinti si trattasse di uno studio sugli effetti delle punizioni sull’apprendimento, dovevano immedesimarsi nel ruolo di “insegnante” (svolto dai volontari) o quella di “allievo” (svolto in realtà da Milgram e complici). L’insegnante, un cittadino comune per un giorno nel ruolo di maestro, riceveva l’ordine di somministrare all’allievo una scarica elettrica, come punizione, ogni volta che quest’ultimo avesse commesso un errore. Ovviamente la shock machine era manomessa e l’allievo fingeva di provare lancinanti dolori ad ogni scossa inferta. Dopo numerosi errori, scosse e urla, il 62% dei soggetti continuò a somministrare scosse che avrebbero per intensità e durata ucciso qualsiasi essere umano. Milgram dimostrò così che l’autorità legittima può indurre qualsiasi persona normale a mettere in atto crimini distruttivi. Inoltre la percezione della responsabilità cambia radicalmente. Per chi ha partecipato all’esperimento il pensiero è: non sono responsabile, perché mi è stato ordinato di farlo. Così fan tutti. Una giustificazione avanzata anche dagli ufficiali nazisti al processo di Norimberga. La teoria dell’obbedienza distruttiva, sembra aver colpito in questi mesi le assemblee legislative di Camera e Senato. “La disumanità non diventi legge” è l’appello di Don Luigi Ciotti di Libera, caduto nel vuoto in queste ore, eppure non sono pochi i parlamentari e Senatori 5 stelle contrari a questo e ad altri provvedimenti del genere. Il mio appello è rivolto a loro: ogni rivoluzione comincia con qualcuno che dice No.

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