Mafia e appalti, Nicola Schiavone stava puntando all’Alto casertano

Dopo la costituzione della società Vonax intestata a Ucciero di Villa Literno. La Dia: aveva avvicinato un ex consigliere

Camorra e appalti, Schiavone in cella
Camorra e appalti, Schiavone in cella

CASAL DI PRINCIPE – Per rituffarsi nel mondo degli appalti pubblici, Nicola Schiavone ‘o russ, tornato in libertà dopo aver trascorso circa 9 anni in prigione, avrebbe subito sfruttato tutte le sue vecchie conoscenze inserite nel mondo delle amministrazioni locali. E a dimostrazione di questa tesi, gli agenti della Divisione investigativa antimafia di Napoli, coordinati dal pubblico ministero Graziella Arlomede, hanno documentato le sue incursioni a Villa di Briano, a Casal di Principe e a Minturno. Ma l’elenco delle aree su cui aveva provato a distendere i suoi tentacoli si sta rivelando molto più fitto.
Negli atti dell’inchiesta che lo scorso novembre hanno riportato in cella ‘o russ, con la nuova accusa di associazione mafiosa, è emerso il progetto del casalese di sbarcare pure nell’Alto casertano, precisamente a Piana di Monte Verna.
Dopo aver costituito la società Vonax Group da un notaio a Santa Maria Capua Vetere, gli agenti, nel maggio 2020, intercettano una conversazione di Schiavone con quello che per la Dda è stato il suo principale prestanome, Alessandro Ucciero di Villa Literno: ed è a lui, infatti, che viene intestata la Vonax, la società da usare con l’obiettivo di tornare ad aggiudicarsi i lavori pubblici. Ad Ucciero (pure lui arrestato a novembre, ma con le accuse di per trasferimento fraudolento di beni e riciclaggio – e da alcune settimane scarcerato) Schiavone rivela la sua intenzione di partecipare a bandi di gara di appalti di grosse entità cercando di far leva su amicizie coltivate nel tempo, come ad esempio quelle presso l’amministrazione comunale di Piana di Monte Verna, e anche su contatti avuti di recente.
Gli investigatori hanno raccolto prove in merito a una visita che ‘o russ avrebbe fatto a Luigi Matarazzo, ex consigliere comunale di Piana di Monte Verna. All’ex politico Schiavone avrebbe chiesto come poter arrivare ad interfacciarsi con Stefano Lombardi, che era stato eletto sindaco da poco meno di un anno. Ma Matarazzo, dopo aver incontrato il casalese, subito corre dai carabinieri a Ruviano per metterli al corrente dell’incontro. E i militari fanno un’annotazione di polizia giudiziaria che inviano alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. In quella nota viene scritto proprio che ‘o russo aveva chiesto a Matarazzo come poteva contattare il sindaco Lombardi.
Il primo cittadino e l’ex consigliere di Piana di Monte Verna sono totalmente estranei all’inchiesta che ha portato a novembre all’arresto cautelare di Schiavone e Ucciero. E il gesto di Matarazzo recarsi immediatamente dai militari, dimostra la sua volontà di tenersi ben lontano da eventuali commistioni mafiose e anche di tutelare il vertice dell’amministrazione (ripetiamo, totalmente estraneo all’indagine). L’intercettazione tra Schiavone e il cittadino liternese e la sua visita a Piana di Monte Verna, però, secondo gli investigatori è importante perché dimostrano come il mafioso, messosi il carcere alle spalle, aveva intenzione di rituffarsi nel settore imprenditoriale adottando ancora una volta modalità di approccio non lecite, cercando di attivare corsie preferenziali affinché le società a lui riconducibili venissero favorite nell’assegnazione di appalti pubblici (cosa che però a Piana di Monte Verna non è avvenuta).

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