Fiamme sul monte Martica a Varese. Distrutti 50 ettari di bosco

La matrice dell'incendio secondo gli avvertimenti dei vigili del fuoco sarebbe dolosa

VARESE – Oltre 50 ettari di bosco distrutti e la necessità di avere più uomini a disposizione per mettere un freno alla situazione. Da ieri pomeriggio intorno alle 17 non sono retrocesse di un centimetro le fiamme che hanno devastato il monte Martica a Varese. Anzi. Le fiamme hanno continuato ad essere alimentate dal forte vento oltre che da un sottobosco molto secco raggiungendo in pochissimo tempo la cima della montagna. Pienamente colpito anche il versante opposto, in Valganna.

Attivato un presidio fisso dei vigili del fuoco sul monte Martica

Attivati da un allarme evidente, i vigili del fuoco durante la notte hanno allestito un presidio fisso dal quale fosse possibile monitorare la situazione. Soprattutto quando, prima della ripresa di stamattina, le operazioni di spegnimento hanno subito il necessario stop notturno. Dalle prime ore dell’alba è stato allestito un campo base nel quale sono giunti anche 60 volontari che, con i vigili del fuoco e il resto delle forze dell’ordine, attendono ora l’arrivo di nuovi mezzi per lo spegnimento. Il riferimento è ad elicotteri e soprattutto al Canadair che consentirà di gettare sulle fiamme, nella zona più colpita, enormi quantità di acqua che dovrebbero placare l’incendio.

Certezza sulla matrice dolosa

Certa ormai la matrice dolosa del rogo. È quanto accertato dagli stessi vigili del fuoco sulla base di quanto visto nei giorni precedenti l’incendio, vale a dire diversi focolai che erano stati notati nella zona del Luinese. Sulla base di queste valutazioni, la Regione aveva diramato un’allerta arancione per rischio incendi su tutta la Lombardia che, purtroppo, si è poi tramutata in realtà. Le fiamme sarebbero divampate dall’interno del bosco del monte Martica con il fuoco che avrebbe iniziato a risalire velocemente il pendio dividendosi in due fronti. Il primo cittadino di Varese Davide Galimberti ha chiesto al Governo centrale di attivare la protezione civile per l’invio di tutti i mezzi a disposizione. La prefettura ha naturalmente accettato la richiesta.

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