Meeting di Rimini: partita la kermesse estiva di Comunione Liberazione

Alla kermesse, incentrata sulla svolta della società nel '68, Papa Francesco chiede aperture e non chiusure, auspica ponti e non muri

Foto Paolo Giandotti / Ufficio Stampa Quirinale / LaPresse
Di Laura Carcano

MILANO (LaPresse) – Anche quest’anno è partita quella che è sempre stata definita la kermesse estiva di Comunione Liberazione: il Meeting di Rimini. ‘Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice’ è il filo rosso dell’edizione 2018. Una frase di Don Giussani, il padre di Cl, che Giorgio Vittadini, già fondatore e presidente della Compagnia delle Opere e oggi il principale leader ciellino, spiega così. “Gli uomini hanno dentro un desiderio indomabile di rendere migliore la propria posizione. Senza questo desiderio l’uomo si fermerebbe“.

In apertura, è il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a raccogliere le sfide incarnate dal titolo dell’evento. Arriva poi l’annunciato messaggio di papa Francesco. Quattro pagine a firma del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.

È Mattarella a parlare di sfide: “Connettere la ricerca di felicità della persona con il desiderio di costruire una storia migliore per sé e per gli altri è una grande sfida di umanità“, riferendosi al Meeting. Che il presidente definisce come “il desiderio di incontrare l’altro e di costruire insieme nelle differenze“.

È un’affermazione rivoluzionaria quella che domina il Meeting di quest’anno e che il presidente Mattarella ha colto come centrale“, commenta il presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri. “Perché in un contesto in cui sembra prevalere la reattività e la protesta, noi poniamo l’uomo felice come soggetto del cambiamento“.

Alla kermesse, incentrata sulla svolta della società nel ’68, Papa Francesco chiede aperture e non chiusure, auspica ponti e non muri

Ci domandiamo se in questo mezzo secolo il mondo sia diventato più abitabile. Questo interrogativo riguarda anche noi cristiani, che siamo passati attraverso la stagione del ’68 e che ora siamo chiamati a riflettere, insieme a tanti altri protagonisti, e a domandarci: che cosa abbiamo imparato? Di che cosa possiamo fare tesoro?”, domanda il Pontefice.

Per Papa Francesco “nessuno sforzo, nessuna rivoluzione può soddisfare il cuore dell’uomo. Solo Dio, che ci ha fatti con un desiderio infinito, lo può riempire della sua presenza infinita“. L’invito è a liberarsi “dalla schiavitù dei ‘falsi infiniti’, che promettono felicità senza poterla assicurare“.

L’evento inaugurale del Meeting è stato l’incontro con il nunzio apostolico negli Stati Uniti Christophe Pierre

Le “prospettive della democrazia” saranno al centro lunedì di uno degli appuntamenti più politici. Presenti tra gli altri il leghista Giorgetti e gli ex ministri Graziano Delrio, Maurizio Lupi, Mariastella Gelmini. Non mancherà l’azzurro Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo. In programma anche la presenza di Carlo Cottarelli. Ci sarà l’ex brigatista Franco Bonisoli, che interverrà a uno degli incontri sul ’68. Oltre a qualche esponente dell’opposizione, pochi i ministri, ma non dei 5 Stelle, e non il premier Conte. L’edizione di quest’anno non sembra profilarsi come la passerella degli esponenti governativi, a differenza del passato. La sussidiarietà, focus tematico di Cl, allunga la distanza culturale fra i pentastellati di governo e il mondo a cui fa riferimento il meeting. E se la tragedia di Genova avrà portato tanti ministri a riorganizzare le loro agende, già nel programma iniziale non emergeva una rilevante presenza di esponenti dell’esecutivo giallo verde fra gli ospiti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome