Milan stanco. Ibra la salva nel finale. L’Udinese sfiora l’impresa

Pari prezioso per i rossoneri

Zlatan Ibrahimovic firma il pari in Udinese-Milan (Foto Andrea Bressanutti/LaPresse)

ROMA – Ancora e sempre lui, Ibrahimovic. Un Diavolo stanco seppur indomito si aggrappa per l’ennesima volta al suo totem che a tempo scaduto, con una delle sue invenzioni sotto porta, evita ad Udine la sconfitta ad un Milan che ha trovato grinta e furore solo nel finale, quando ormai tutto alla ‘Dacia Arena’ sembrava perso per i rossoneri. Il pari per 1-1 è prezioso per come si stava chiudendo il match ma lascia comunque a Inter e Napoli la possibilità del sorpasso in testa alla classifica. Le scorie fisiche e nervose del ko casalingo contro il Liverpool con conseguente uscita di scena dalla Champions hanno lasciato il segno nei muscoli e nella testa del Diavolo che così rallenta la corsa in campionato, diventato il principale obiettivo dopo, l’addio all’Europa. La squadra di Pioli subito il gol di Beto al 17′ ha reagito in maniera disordinata e scomposta, con poche idee cadendo nella trappola dei friulani capaci fino ad una manciata di secondi dalla fine di gestire con ordine, coraggio e sacrificio il vantaggio. Poi dalla lampada è uscito quel genio di Ibra che ha regalato un punto ad un Milan a tratti apatico e senza forze. Il pareggio infatti non cancella il mezzo passo falso che suona come un chiaro campanello di allarme. La squadra di Pioli è sembrata assente e a tratti apatica, subendo il dinamismo, l’aggressività e il coraggio dei bianconeri guidati per la prima volta in panchina da Cioffi che al suo debutto sulla panchina dei friulani ha sfiorato l’impresa mancando il successo di un soffio.

Nel Milan Pioli inserisce Bennacer e Bakayoko dal 1′ con Tonali in panchina. Sulla fascia sinistra tornano titolari Florenzi e Saelemaekers. Per i friulani il tecnico Cioffi, che ha preso il posto dell’esonerato Gotti, riporta al difesa a tre con Becao, Nuytinck e Petrez e ritrova dopo le squalifiche Wallace in regia e Molina posizionato sulla fascia sinistra. Davanti l’ex Deulofeu con Beto in avanti mentre Success parte dalla panchina. L’Udinese si mostra subito vivo e si crea una occasione pericolosa all’8′ con un colpo di testa di Deulofeu che Maignan riesce a respingere con il corpo. Il Milan appare non troppo concentrato, piatto e prevedibile. Fatica a costruire a centrocampo azioni manovrate subendo il possesso palla dei friulani che giocano in velocità. Il maggiore dinamismo dei padroni di casa si concretizza al 17′ con la rete di Beto che sfrutta un largo corridoio centrale. Il portoghese si fa respingere la prima conclusione ma il rimpallo lo favorisce. Tomori non riesce a deviare e l’attaccante 23enne scarica di potenza sotto la traversa. Il vantaggio facilita sul piano tattico la squadra di Cioffi che gestisce il match con ordine e aggressività. Il Milan cade nella trappola e non riesce a cambiare marcia. Nessuna vera azione insidiosa per il Diavolo. Il solo Ibra prova a dare la spinmta giusta cercando di prendersi la squadra sulle spalle ma lo svedese è troppo solo ed è anche servito male. Nel finale del primo tempo un solo unico guizzo con Theo Hernandez che sfrutta una rifinitura perfetta di Ibra, l’attaccante francese fredda Silvestri ma la sua posizione è viziata da fuorigico. Al Milan, opaco e protagonista di una serie di errori tecnici evidenti, serve scuotersi e cambiare sul piano tattico per cercare di ribaltare un match tutto in salita.

Pioli nella ripresa cambia tre uomini, inserisce Tonali, Kessie e Messias al posto di Bennacer, Bakayoko e Krunic, e spinge la squadra ad avere più intraprendenza e incisività. Il Diavolo mostra subito maggiore determinazione con gli esterni offensivi che giocano molto più larghi ma resta la difficoltà nel costruire azioni rapide e pulite. L’Udinese è compatta e accorta, torna a riprendere campo e non smette infatti di pressare e correre per spegnere le idee al Diavolo che va avanti a fiammate. Diaz non sfrutta al meglio una splendida giocata di Messias e dal limite dell’area calcia lontanissimo dalla porta da ottima posizione. Pioli vede un Diavolo senza furore si affida ancora alla panchina inserendo Castillejo al posto di Saelemaekers , poi gioca la carta Maldini al posto di un impalpabile Diaz per dare centimetri in area. E’ un forcing finale disordinato e senza idee. Ma al 92′ arriva Ibra che in acrobazia sfrutta una incomprensione tra Perez e Nuytionck e non lascia scampo a Silvestri. Un minuto dopo Success rischia di riportare in vantaggio l’Udinese, poi si fa espellere nell’ostacolare un rinvio a Maignan. Finisce con una mezza rissa. Per il Diavolo una notte da dimenticare.

(LaPresse)

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