Sanità, aumentano i casi di morbillo: allarme tra i non vaccinati

La Sicilia è la regione più colpita. Segnalati moltissimi casi anche in Campania e Lazio

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA (Alfredo Stella) Aumentati i casi di morbillo nello scorso mese di marzo. Lo afferma il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi “e questo – ha detto – per l’alto numero di persone non vaccinate e dunque a rischio”. Su tutto il territorio nazionale, infatti nel terzo mese dell’anno i casi di morbillo sono stati 349, pari all’incirca al totale registrato a gennaio-febbraio (411).

Tuttavia il totale dei casi dei primi tre mesi di quest’anno è dimezzato rispetto al primo trimestre del 2017.  Dal primo gennaio al 31 marzo, 18 regioni hanno infatti segnalato all’Iss 805 casi con 4 decessi (meno della metà dello stesso periodo del 2017, in cui erano stati 1755). Dal 1 gennaio al 28 febbraio, i casi in 16 Regioni erano stati invece 411. Dunque gli 805 casi segnalati da gennaio a marzo dell’anno in corso sono inferiori alla metà di quelli dello stesso periodo del 2017. Tuttavia non sono mancate complicazioni, che hanno portato alla morte di 4 persone, di cui un bambino di 10 mesi. Il 48% dei malati ha sviluppato almeno una complicanza, il 60% è stato ricoverato. A riportarlo è il bollettino ‘Morbillo-Rosolia news’ dell’Istituto Superiore di Sanità.

La gestione dei vaccini

Ad essere colpite, nel 92% dei casi, sono state persone che non erano vaccinate, con un’età media di 25 anni. Ci sono stati però 175 casi in bambini con meno di 5 anni di età, di cui 61 sotto l’anno di vita. Diciotto le regioni che hanno segnalato casi, anche se l’87% si è concentrato tra Sicilia (403), Lazio (139), Calabria (68), Campania (50) e Lombardia (39). Tra le fasce più a rischio, gli operatori sanitari: 38 i professionisti colpiti, di cui diciannove con complicazioni. In generale la complicanza più frequente è stata la stomatite (27,8%), seguita da diarrea (20,6%) e cheratocongiuntivite (15,8%), oltre a polmonite (11,7%), insufficienza respiratoria (5,8%), otite (4,6%) e trombocitopenia (3,7%).

 

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