Nations League: la Spagna interrompe il record dell’Italia. Incubo Donnarumma

Foto AP / Antonio Calanni in foto: lo spagnolo Ferran Torres, al centro, festeggia con i compagni di squadra dopo aver segnato durante la semifinale della UEFA Nations League tra Italia e Spagna allo stadio San Siro di Milano, Italia, mercoledì 6 ottobre 2021.

MILANO – Luis Enrique lo aveva detto ed è stato di parola: “L’Italia prima o poi deve perdere”. Così è stato. Si ferma a 37 partite la serie di risultati utili di fila dell’Italia, record assoluto a livello mondiale. In finale di Nations League ci va infatti la Spagna che batta gli Azzurri per 2-0 a San Siro grazie a una doppietta di Ferran Torres nel primo tempo. Italia in dieci dalla fine del primo tempo per l’espulsione di Bonucci.

Gli Azzurri hanno pagato a caro presso l’assenza di un centravanti di ruolo, viste le assenze degli infortunati Immobile e Belotti. La scelta di Mancini di giocare senza attaccanti, con Bernardeschi prima e Insigne poi come falsi nove, questa volta non ha pagato. Una serata resa ancora più da incubo per la Nazionale visti i continui e reiterati fischi di San Siro nei confronti di Gigio Donnarumma. Un comportamento stupido e incomprensibile vista l’importanza della posta in palio.

Meriti alla Spagna di aver approfittato anche di questa situazione per far sua la partita e sfidare domenica la vincente dell’altra semifinale tra Francia e Belgio in programma domani a Torino. Roberto Mancini sceglie Bernardeschi in avanti, il numero 20 vince il duello con Pellegrini, e gioca da falso nove al fianco di Insigne e Chiesa. In difesa, a sorpresa gioca Bastoni al fianco di Bonucci, solo panchina per Chiellini. Per il resto confermati Donnarumma in porta, Di Lorenzo a destra ed Emerson a sinistra. A centrocampo giocano Jorginho, Verratti e Barella.

Nella Spagna, Luis Enrique schiera Ferran Torres come centravanti con Oyarzabal e Sarabia ai lati. A centrocampo giocano Gavi, Koke e Busquets. In difesa le Furie Rosse presentano Azpilicueta, Pau Torres, Laporte e Marcos Alonso. In porta c’è Unai Simon. Arbitra il russo Karasev. In tribuna presenti 37mila spettatori, tutto esaurito con il 50% della capienza. Qualche fischio di troppo per Donnarumma al suo ingresso in campo. Italia pericolosa per prima con un destro dalla distanza di Chiesa respinto a fatica da Unai Simon. Peccato che non c’erano giocatori italiani in area pronti a ribattere in rete.

Ci prova poi anche Bastoni da fuori, ma senza efficacia. Decisamente più pericolosa la Spagna, che alla prima occasione arriva quasi in porta con Oyarzabal anticipato alla disperata da Di Lorenzo sull’assist di Sarabia da sinistra. Al secondo tentativo, poi, le Furie Rosse passano in vantaggio al 17′ con una bella deviazione volante di Ferran Torres da centro area su cross dalla sinistra di Oyarzabal. Gli Azzurri accusano il colpo e rischiano di capitolare ancora subito dopo, quando solo il palo e Bonucci salvano Donnarumma da una papera clamorosa su un sinistro potente dal limite di Marcos Alonso.

Dopo meno di mezzora Mancini cambia le posizioni dei suoi attaccanti con Insigne al centro, Bernardeschi a destra e Chiesa a sinistra. Una mossa che sembra funzionare, visto che proprio da un angolo guadagnato dopo una iniziativa di Insigne e Verratti è Di Lorenzo a sfiorare il pareggio di testa. Italia ancora vicina al pareggio poco dopo la mezzora, prima con un sinistro di Bernardeschi respinto da Unai Simon con l’ausilio del palo e poi con Insigne che tutto solo davanti al portiere calcia a lato su cross basso da sinistra di Emerson.

Proprio nel momento migliore, però, l’Italia resta in dieci per l’espulsione di Bonucci per doppia ammonizione. La Spagna approfitta immediatamente della superiorità numerica e al 46′ raddoppia ancora con Ferran Torres, di testa su cross da sinistra di Oyarzabal. Nell’intervallo Mancini toglie Bernardeschi e inserisce Chiellini in difesa, passando ad un inevitabile 4-4-1 con Chiesa a destra. Nella Spagna dopo pochi minuti della ripresa esce il mattatore della serata Ferran Torres, al suo posto il giovane Yeremi Pino.

Forte dell’uomo in più la squadra di Luis Enrique controlla agevolmente la partita con un prolungato possesso palla. A mezzora dalla fine Mancini inserisce Kean al posto di Insigne e Locatelli per Verratti nel tentativo di dare maggior fisicità al centrocampo e all’attacco azzurro. Dentro anche Pellegrini per Jorginho. Il pubblico prova a scuotere gli Azzurri cantando ‘I campioni d’Europa siamo noi’, ma ormai la sofferenza è continua. La Spagna sfiora anche il terzo gol, prima con un colpo di testa di poco a lato dello scatenato Oyarzabal e poi con un sinistro a colpo sicuro di Marcos Alonso in contropiede su cui è prodigioso Donnarumma.

Con orgoglio, l’Italia prova fino all’ultimo a segnare almeno un gol per rendere meno amara la sconfitta. Uno sforzo che viene premiato all’82’ quando Chiesa ruba palla a metà campo e si invola da solo verso la porta, servendo poi a Pellegrini un facile assist da depositare in rete. La sfida si infiamma, il Meazza prova a spingere gli Azzurri al miracolo ma la Spagna con grande freddezza si rimette e controllare il pallone riuscendo a portare a casa la vittoria.(LaPresse)

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