Nelle minute della Bce anche dei dubbi sul pacchetto di Draghi

Dubbi che a quanto pare non sarebbero stati propri solo di alcuni partecipanti al meeting

in foto Mario Draghi

MILANO – Per quanto i membri del consiglio direttivo della Banca centrale europea abbiano espresso un “ampio accordo” rispetto alla maggior parte delle proposte di politica monetaria presentate dal capo economista Philip Lane nel corso dell’ultima riunione, “un certo numero di riserve sono state espresse rispetto a singoli elementi del pacchetto di politiche proposto”. Lo riferiscono le minute del meeting tenutosi l’11 e 12 settembre scorsi, al termine del quale sono state annunciate diverse misure.

Le misure annunciate

Il taglio del tasso sui depositi a -0,50%, un aggiustamento nella forward guidance, la ripresa del Quantitative easing, il proseguimento dei reinvestimenti per un periodo esteso anche dopo la data del prossimo rialzo dei tassi, nuove modalità per le operazioni Tltro e l’introduzione di un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve. “Sebbene la logica di un pacchetto globale sia stata ampiamente condivisa – si legge nel verbale – i membri hanno valutato differentemente le argomentazioni a supporto degli elementi specifici”.

Gli obiettivi della Bce

Andando più nello specifico, il documento diffuso dalla stessa Bce mostra come “una larga maggioranza” dei membri si sia trovata d’accordo rispetto alle nuove modalità indicate per i programmi relativo alle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine. Così come in merito al taglio del tasso sui depositi. Mentre il proseguimento dei reinvestimenti per un periodo di tempo esteso ha raccolto addirittura l’unanimità. E la discussione sulla forward guidance ha preso le mosse da un accordo generale. Le minute parlano infine di una “chiara maggioranza”. A favore della ripresa del programma di acquisto titoli dal prossimo 1° novembre al ritmo di 20 miliardi di euro al mese. Anche se “un certo numero” di membri ha espresso le proprie riserve riguardo all’efficacia dello strumento. O, in alcuni casi, sostenendo che questo andrebbe considerato una sorta di “ultima risorsa”. E quindi dovrebbe essere utilizzato solo in casi più gravi di quello attuale.

Dubbi sul pacchetto di Draghi

Dubbi che a quanto pare non sarebbero stati propri solo di alcuni partecipanti al meeting. Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, anche la Commissione di politica monetaria della Bce, in una lettera inviata a Mario Draghi e ad altri esponenti del Consiglio direttivo, si sarebbe detta contraria al rilancio del quantitative easing. Una indicazione, va detto, non vincolante. Ma si sarebbe trattato di una delle rare volte in cui un consiglio della commissione stessa non è stato seguito.

(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)

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