Ordigno bellico da rimuovere, caos treni in Piemonte

Sospese alcune corse dalle 8 alle 11 di domani. Previsto un servizio bus alternativo

Treno deragliato
Foto Paolo lo Debole - LaPresse

TORINO – Ritardi, annullamenti di corse e sovraffollamento. Potrebbe essere una vera e propria domenica di passione quella di chi deciderà di mettersi in viaggio in treno domani in Piemonte. Come previsto, infatti, il prefetto di Cuneo ha firmato un’ordinanza di sospensione della circolazione di un importante tratto ferroviario.

Le operazioni di rimozione dell’ordigno

Il provvedimento si è reso necessario per consentire il disinnesco e la rimozione di un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto nel territorio di Fossano. La ‘bomba’ è stata ritrovata a non troppa distanza dalla stazione ferroviaria del Comune interessato e ha obbligato la sospensione, dalle 8 alle 11, della circolazione dei treni tra Mondovì, Savigliano e Cuneo. Impossibile non fare altrimenti. Le squadre che interverranno, infatti, dovranno avere campo libero e, soprattutto, il tempo necessario per disinnescare l’ordigno. Si tratta, dunque, di un provvedimento cautelativo dell’incolumità pubblica che, tuttavia, pur nella sua importanza è destinato a creare un vero e proprio caos nell’ambito della circolazione ferroviaria in tutto il Piemonte.

Possibile ‘caos’ ferroviario

La chiusura della stazione prima detta, infatti, interesserà anche il corretto traffico delle linee Torino-Savona, Torino-Cuneo, Fossano-San Giuseppe, Fossano-Cuneo-Limone e la ‘Sfm 7’ Torino Stura-Fossano. Si è comunque pensato ad un trasporto alternativo che possa consentirà di ovviare al problema. E di rispondere così alla richiesta da sempre importante dei pendolari. Ecco spiegato il motivo per il quale alcuni treni regionali potranno essere sostituiti da bus o, in ultima istanza, potranno modificare il loro percorso. Fossano, il Comune sulla carta maggiormente interessato dal provvedimento, sarà raggiungibile con servizio autobus che effettuerà uno stop in via Torino 35. Chiaramente gli addetti ai lavori hanno fatto sapere che si tratta di un orario indicativo. Quello di tre ore che, orientativamente, sembrerebbe il giusto lasso di tempo per consentire le operazioni programmate ma potrebbe comunque essere modificato. E dunque anticipato o posticipato in base alle indicazioni delle squadre che interverranno per l’ordigno.

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