Orrore nel Chietino, minorenne seviziata e ridotta a schiava da due coetanei

PESCARA (Francesco De Sio) – Ricattata e costretta ad avere rapporti sessuali, fino a essere ridotta in schiavitù. Solo dopo due anni di orrore una studentessa 16enne di Vasto ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini, due coetanei, e farli arrestare.

L’orrore e la fine dell’incubo

Tutto è partito alla fine dell’estate del 2016. Come ha raccontato ai carabinieri, la ragazzina, all’epoca 14enne, ha iniziato una relazione con un coetaneo di poco più grande. I primissimi approcci sono stati ripresi a sua insaputa con un cellulare. Il giovane ha così iniziato a usare il video come arma di ricatto per avere prestazioni a sfondo sessuale in seguito insieme ad altri minorenni. La vittima veniva continuamente minacciata dai due, in possesso di foto e video ripresi a sua insaputa che la ritraevano. La ragazza, oggi sedicenne – ha raccontato il maggiore Amedeo Consales in una conferenza stampa convocata in mattinata alla Compagnia dei carabinieri di Vasto – con il consiglio di un’amica, alla quale solo in parte era riuscita a raccontare del dramma che stava vivendo, si è rivolta ai carabinieri.

I coetanei aguzzini

La mamma della vittima, come emerso, era completamente all’oscuro del dramma vissuto dalla figlia. I due minorenni sono stati condotti nell’Istituto di Casal del Marmo, a Roma, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Devono rispondere, tra l’altro, di concorso tra loro di riduzione in schiavitù, violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile, atti persecutori e cessione di sostanza stupefacente, aggravata dalla minore età di chi l’ha ricevuta. In un’occasione alla giovane è stata data anche della cannabis per disinibirla e una nuova ulteriore foto a sua insaputa è stata scattata e usata come nuovo strumento di ricatto.

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