Orsi polari nei centri abitati: revocato lo stato di emergenza nelle isole russe

Era stato dichiarato lo scorso 10 febbraio

Orsi polari (Andrew Milligan/PA Wire)

MOSCA – È stato revocato lo stato d’emergenza nell’arcipelago russo di Novaya Zemlya, nell’Artico, le cui autorità lo avevano dichiarato lo scorso 10 febbraio dopo la comparsa di decine di orsi polari vicino a insediamenti umani. L’arcipelago, territorio russo del nordest la cui popolazione stimata è di circa 3mila abitanti, affronta il fenomeno da dicembre. Ma hanno dichiarato lo stato d’emergenza a febbraio a seguito di casi di aggressioni da parte di orsi polari in strada o dentro case ed edifici pubblici. Le autorità locali hanno motivato la revoca citando una “diminuzione significativa del numero di orsi bianchi nei dintorni delle zone abitate”.

“L’intrusione massiccia di orsi bianchi sui territori abitati è finita”, spiegano le autorità. Precisando che unità speciali incaricate di tenerli a distanza gestivano le intrusioni di orsi isolati o di piccoli gruppi. Secondo i residenti, una cinquantina di orsi polari si recano regolarmente a Belushya Guba. Il più grande villaggio dell’arcipelago in cui si trova una caserma militare russa, e alcuni si mostrano aggressivi.

Gli orsi polari subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici e dello scioglimento dei ghiacci dell’Artico e sono sempre più costretti a spostarsi per cercare cibo. La Russia li classifica come specie in via di estinzione e cacciarli è vietato. A gennaio il ministero russo della Difesa aveva annunciato che avevano demolito oltre 400 vecchi edifici militari sovietici nel periodo 2015-2018 nelle isole di Novaya Zemlya perché degli orsi polari “vi si erano stabiliti”.


(LaPresse/AFP)

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