Palermo, frode sull’Iva, sequestati beni per 4,5 miliardi

Le imprese hanno nel tempo emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per importi milionari a beneficio di ulteriori due aziende

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

MILANO – I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno eseguito un sequestro preventivo di proventi di reati tributari per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro. Comprendenti disponibilità finanziarie, immobili, e autovetture. I beni sono quindi riconducibili ai titolari di quattro ditte individuali con sede in provincia di Palermo e operanti nel settore della commercializzazione dei pallets. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica palermitana, hanno infatti riguardato una rilevante frode fiscale sull’iva mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Le imprese hanno nel tempo emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per importi milionari a beneficio di ulteriori due aziende

I finanzieri hanno sottoposto a verifiche due operatori economici che sono risultati mere “cartiere”. In quanto prive dei requisiti minimi strutturali di cui dovrebbe essere dotata un’attività imprenditoriale. In termini di personale, mezzi di trasporto, utenze, e luoghi di esercizio dell’attivita’. Queste hanno nel tempo emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per importi milionari. A beneficio di ulteriori due imprese, pure sottoposte a controllo fiscale, per consentire a queste ultime l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva. Di qui il decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza per “bloccare” tempestivamente le disponibilità finanziarie e patrimoniali degli indagati.

(LaPresse)

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