PALERMO – La Dia di Palermo ha eseguito un sequestro di beni e conti correnti nei confronti di Michele Giandalone, 44enne imprenditore originario di Corleone. Hanno emesso il provvedimento di sequestro dopo che il tribunale, già nel 2010, lo aveva ritenuto “portatore di una pericolosità sociale generica”. Legata alla commissione di truffe. Acclarate nel corso di precedenti indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese. Che avevano evidenziato l’esistenza di meccanismi finalizzati a realizzare frodi all’Iva comunitaria nel settore del commercio di auto. Posti in essere da imprese operanti in Italia e all’estero mediante l’interposizione di società cartiere, ritenute nella disponibilità di Giandalone.
Inoltre, verifiche fiscali svolte dalla guardia di finanza sulle stesse società, hanno accertato un’evasione di Ires e Iva di quasi 5 milioni di euro. Parzialmente recuperati con l’emissione di decreti di sequestro per equivalente, nonché un debito fiscale pari a 17 milioni di euro. All’epoca dei fatti, fu significativo un post pubblicato da Giandalone sul suo profilo Facebook. Riguardante un video-parodia dal titolo ‘La vita com’è’, in cui due comici palermitani recitavano la parte di due contribuenti che ricevevano cartelle esattoriali da Equitalia. Mentre il primo si disperava, il secondo sbeffeggiava il Fisco poiché, essendo formalmente nullatenente, si sentiva inattaccabile. Giandalone aveva commentato con un amico dicendo di riconoscersi nel secondo personaggio.
(LaPresse)