Regionali, Iv sfida il Pd su Puglia e Marche. Zingaretti: “Aprire l’agenda alle Sardine”

Da Italia viva non arrivano di certo messaggi d'amore al Pd, ma una mano tesa c'è

Foto Vincenzo Pinto / AFP in foto Nicola Zingaretti

ROMA – Un colpo al cerchio e uno alla botte. Da Italia viva non arrivano di certo messaggi d’amore al Pd, ma una mano tesa c’è. Sulle prossime regionali. Perché a parte la Toscana, dove il dem Eugenio Giani sarà il candidato unitario, per le altre regionali i renziani chiedono agli ex compagni di partito di “trovare insieme” dei “candidati vincenti”. In particolare in Puglia, perché Michele Emiliano è assolutamente indigeribile per Teresa Bellanova e i suoi, che vedono nel governatore uscente il “peggior notabilato”. In molti vedono nella ministra delle Politiche agricole la sfidante perfetta per la carica di presidente della Regione, ma la diretta interessata non sembra essere convinta di correre. Nonostante le bordate: “Al Sud non servono Articolo 18 e reddito di cittadinanza, ma lavoro. E una nuova classe dirigente. Quando diciamo no a Emiliano non poniamo una questione personale ma politica”.

La sfida si gioca in Puglia e Marche

Il collega Ettore Rosato chiede ai democratici un ripensamento anche nelle Marche, perché Iv è convinta che Luca Ceriscioli sia “perdente”. Ma l’offerta di ragionare insieme sulle prossime sfide elettorali potrebbe aprirsi anche ad altri territori, in primis il Veneto e la Liguria. Di nomi, però, non escono dalla prima assemblea nazionale del partito dell’ex premier. Peraltro dal Nazareno non arrivano feedback, né positivi né negativi. Nicola Zingaretti sceglie, invece, di rispondere agli appelli delle Sardine, che avevano chiesto un confronto al premier, Giuseppe Conte, sull’agenda di governo. Il segretario del Pd ha apprezzato la lettera inviata al capo del governo, spiegando che “è nostro compito” dare “massimo rispetto per l’autonomia del movimento e allo stesso tempo rispondere alla loro esigenza non solo di partecipare, ma di contare e incidere su grandi questioni che riguardano il futuro dell’Italia”.

Il M5S non chiude al Pd

Ci sarà da rispondere anche alle parole al miele della Cinquestelle Roberta Lombardi, uno degli sponsor più tenaci dell’accordo di governo. Del Pd dice: “Parliamo la stessa lingua”, a proposito dei temi. E non esclude future alleanze alle regionali, immaginando che “non debbano esserci tabù”. Perché “la nostra identità ci colloca naturalmente in quello che in politica viene chiamato il campo progressista o riformista”. Il quadro prende forma, dunque, ma la tela è ancora tutta da dipingere. Poi sarà il tempo a dire se può uscire un capolavoro o una crosta di nessun valore.

(LaPresse/di Dario Borriello)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome