Renzi vuole metterci il bavaglio. L’ex premier annuncia querela a ‘Cronache’ per un editoriale sull’aereo di Stato

La rappresaglia del senatore contro chi ha ‘osato’ criticarlo: vuole soldi da almeno dieci persone

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Matteo Renzi

NAPOLI“Avevo promesso di iniziare a chiedere i danni per le infamie che ho ricevuto in questi anni. E vi avevo garantito che vi avrei tenuti informati”. Basterebbe quest’incipit per pensare di essere su Scherzi a parte, invece no. E’ proprio la solita eNews di Matteo Renzi con cui, periodicamente, l’ex premier tiene informati i suoi followers sulle sue attività. E ieri, oltre a mangiare, bere, passeggiare, fare selfie, aggiornare i social, ha anche avuto il tempo di incontrare i suoi avvocati per far partire dieci atti di citazione. Anzi, “i primi dieci atti”, come a dire: ce ne saranno altri, attenti a voi. Sarà per questo che non si vede mai a Palazzo Madama, il senatore Renzi, è troppo impegnato con gli affari legali. Ma questo è un altro discorso.

Ebbene, tra i dieci fortunati che sono stati querelati – per diffamazione, immaginiamo – da Renzi, ci siamo anche noi. “Il Corriere di Caserta”, ha scritto nella prima edizione della sua eNews. Poi qualcuno gli avrà fatto notare che quella testata non esiste più dal 2011 e allora ha proceduto alla revisione: “Le Cronache di Caserta”. Non ci ha preso neanche stavolta, ma vabbè, ci siamo capiti. Il motivo? “Un editoriale sull’aereo di Stato”. Argomento che, a giudicare dall’elenco di querelati, ha appassionato non soltanto “Cronache”. Anche il ministro Trenta e la senatrice Lupo riceveranno, stando a quanto dice l’ex premier, una citazione per le dichiarazioni rese sullo stesso argomento, mentre Piero Pelù è stato querelato “per avermi definito in diretta TV al concertone ‘boy-scout di Licio Gelli’; Marco Travaglio per le immagini offensive in uno studio TV; Il Fatto Quotidiano per avermi attribuito la realizzazione di leggi ‘ad cognatum’; la giornalista Rai Costanza Miriano per aver sostenuto che i bambini morti in mare sono morti per colpa ‘di un porto aperto da Renzi’; lo chef Vissani per avermi definito “peggio di Hitler”; la giornalista D’Eusanio, per avermi insultato in TV; Panorama, sulla vicenda Paita – alluvione di Genova; chi mi ha accusato di essere un ladro per la vicenda banche”. Ai puri di cuore che, per prima cosa si sono chiesti: “Ma cosa querela che sono tutti fatti accaduti più di 90 giorni fa?” rispondiamo con le sue parole. I procedimenti che ha intenzione di aprire l’ex sindaco di Firenze sono “cause di risarcimento civile”, per le quali ci sono 5 anni di tempo. A Renzi non interessa ‘sancire un principio’, quindi depositare una querela penale che si limiti a stabilire che qualcuno ha sbagliato e deve essere punito (per cui la legge dà 3 mesi per difendersi). Lui punta alla tasca, perché sa benissimo che questo è il modo migliore per far zittire i giornalisti. Che, nella sua idea strampalata di informazione, dovrebbero fare tutti come l’amico Fabio Fazio: prendere nota di ciò che dice e basta, alla faccia del diritto di cronaca. Alla faccia del diritto di critica. In un momento in cui la libertà di stampa e il pluralismo dell’informazione vengono messi a dura prova dagli scellerati provvedimenti dell’attuale governo, ci mancava il bavaglio di Renzi.

Che, siamo all’assurdo, nella stessa eNews in cui annuncia dieci richieste di risarcimento, molte delle quali indirizzate a giornalisti, addirittura fa la morale ai gialloverdi: “L’idea che Radio Radicale, che accompagna la politica italiana da decenni in nome della trasparenza e dell’informazione, debba chiudere per colpa di un Vito Crimi qualsiasi dimostra quanto sia meschino il Governo del cambiamento. Solidarietà ai giornalisti di Radio Radicale”. “Meschino”, che parolone. Chi di meschinità s’intende non è poi tanto diverso. E adesso querelaci di nuovo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome