Italia-Cina, Di Maio chiarisce: “Non siamo venuti a pregare nessuno”

Il Ministro del Lavoro si sofferma su diversi temi

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luigi Di Maio

Roma (LaPresse) – “Mai come in Cina è fondamentale il G to G, i rapporti tra governo e governo. Né loro né noi ci siamo posti nell’ottica di ‘svendita’ del nostro Paese. La Cina porta avanti un’etica negli investimenti. Non siamo venuti a pregare nessuno, sono venuto per sostenere il nostro Made in Italy”. Così il vicepremier Luigi Di Maio, che in questi giorni è in Cina, intervistato da Radio24.

Questa storia che aumentiamo l’Iva è una fake news. Il governo non permetterà ai soldi di entrare dalla porta e uscire dalla finestra. Olimpiadi 2026? Se Veneto e Lombardia vogliono vadano avanti, ma lo Stato non deve metterci un euro. Sono dell’idea che chi evade deve andare in galera. La pace fiscale aiuta chi è in difficoltà, il condono aiuta i furbetti”.

Il Ministro del Lavoro si sofferma su diversi temi

“È un governo compatto che sta mettendo insieme le risorse che ci sono per mantenere le promesse fatte agli italiani, il m5s non le ha dimenticate. Io ho detto che un governo serio trova le risorse altrimenti è meglio andare a casa. I rapporti con Tria sono di piena fiducia. L’obiettivo è mettere insieme le risorse per fare quello che abbiamo detto. Se c’è bisogno di un po’ di deficit per migliorare la vita degli italiani lo faremo”.

“Qual è il limite per dire basta? Non è una posizione del M5s, tutti nelle riunioni di governo ci siamo detti che è inutile andare avanti per tirare a campare: o si fanno misure coraggiose o i cittadini non ci capiranno”.

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