Roma, Dantedì: Pupi Avati alla Lumsa per parlare del sommo poeta

Il convegno è una ideale conclusione delle celebrazioni per il 700mo anniversario della morte dell’autore della Commedia ed al contempo segna l’inizio per nuovi studi e riflessioni su Dante

Pupi Avati (LaPresse/Nicolò Campo)

ROMA – Oggi Pupi Avati sarà l’ospite d’onore di “Dante fuori campo: il sommo poeta tra politica, pedagogia e cinema”, evento dell’Università Lumsa in occasione del Dantedì, giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri che si celebra ogni anno il 25 marzo come tributo alla sua grandezza.

Il convegno, organizzato per iniziativa del Dipartimento di Scienze umane – Comunicazione, Formazione, Psicologia e della prof.ssa Paola Dalla Torre, docente di storytelling e linguaggi audiovisivi, è una ideale conclusione delle celebrazioni per il 700mo anniversario della morte dell’autore della Commedia ed al contempo segna l’inizio per nuovi studi e riflessioni su Dante.

Il regista, produttore cinematografico e scrittore che sta realizzando “Dante”, un film che nasce da una idea letteraria dello stesso Avati, autore del romanzo “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante (Solferino, 2021)”, dialogherà con i professori Rocco Pezzimenti (Università LUMSA – La pace e l’ordine mondiale in Dante) e Paola Trabalzini (Università LUMSA – Montessori, Dante e i bambini) proponendo alcuni spunti sulla straordinaria attualità di Dante.

 Il programma della manifestazione sarà aperto dai saluti del prof. Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa, cui farà seguito una introduzione a cura delle professoresse Patrizia Bertini Malgarini (Direttore del Dipartimento di Scienze umane, Università Lumsa), Paola Dalla Torre (Università Lumsa) e Caterina Verbaro (Università Lumsa).

Il film Dante, in uscita nel 2022, ha una trama che prende avvio nel settembre 1350, ventinove anni dopo la morte di Dante a Ravenna, in esilio. In viaggio sulle orme di Dante si mette Giovanni Boccaccio, anche lui poeta, incaricato dalla città di Firenze di portare un risarcimento simbolico (10 fiorini d’oro) a suor Beatrice, figlia dell’Alighieri, che vive in un convento di Ravenna. Boccaccio compirà un tragitto pressoché uguale a quello compiuto da Dante fuoriuscito da Firenze e potrà conoscere le persone che lo hanno accolto e quelle che lo hanno respinto, ricostruendo la intera vicenda umana del ghibellin fuggiasco. Fanno parte del cast del film gli attori Sergio Castellitto (Giovanni Boccaccio), Alessandro Sperduti (Dante giovane), Alessandro Haber, Enrico Lo Verso, Milena Vukotic, Mariano Rigillo e Gianni Cavina.

(LaPresse)

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