Sanremo, boom ascolti: Amadeus batte se stesso e molti record

La mattina dopo la seconda serata del 72esimo Festival di Sanremo, il risveglio è dolce per il direttore artistico, Amadeus.

Foto Ufficio Stampa Rai/LaPresse21 gennaio 2022 Sanremo, Italia Spettacolo La scenografia del palco di Sanremo 2022 realizzata da Gaetano e Maria Chiara CastelliNella foto: la scenografia del 72° Festival di SanremoPhoto Rai Press Office/LaPressejanuary 21, 2022 Sanremo, Italy EntertainmentSanremo 2022, first look at the stage design Nella foto: the scenographyDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

SANREMO – La mattina dopo la seconda serata del 72esimo Festival di Sanremo, il risveglio è dolce per il direttore artistico, Amadeus. I dati sugli ascolti sono tanto alti che stupiscono, basti pensare che da quando c’è l’Auditel non era mai accaduto che la seconda serata superasse la prima: c’è sempre stata una flessione fisiologica. Questa volta invece gli spettatori medi sono 11 milioni 320mila con il 55,8% di share. Un dato storico (la prima serata aveva fatto segnare 10,9 milioni di spettatori con il 54,7%) che permette ad Amadeus, per la prima volta ieri ‘orfano’ dell’amico Fiorello, di sorridere. “Dedico questo successo a tutta la squadra, a tutte le persone che lavorano per il Festival, ai cantanti, perché come ha detto anche il direttore Coletta le canzoni fanno audience”, è la prima reazione dell’artefice di questo exploit. Un risultato che porta molti, in riviera, a ipotizzare già un ‘quarto mandato’. Amadeus però sottolinea: “Ho proposto in tempi non sospetti che il prossimo anno ci siano solo donne a condurre il Festival”.

Intanto ha superato lo scoglio più duro, e ora il suo terzo Festival appare in discesa. Per ritrovare un dato più alto nella seconda serata bisogna tornare indietro al 1995: il Festival di Pippo Baudo con Claudia Koll ed Anna Falchi (18.389.000 spettatori con il 65,4% di share). “Ma 27 anni fa – sottolinea il direttore di Rai1, Stefano Coletta – la televisione era un altro universo. C’è grandissima soddisfazione. I confronti rispetto ad altre edizioni sono sempre relativi, ma siamo al 13,7% in più di share sullo scorso anno”.

Amadeus ha battuto i suoi stessi risultati del 2020, il Festival pre-pandemia che pareva irraggiungibile soprattutto in termini di share (9,7 milioni e 53,3%), e superato di molto il dato dello scorso anno, 7.585.000 spettatori, con uno share del 44,4%.

A ‘dare una mano’ a questo exploit sanremese, oltre all’evidente appeal sul pubblico del cast di concorrenti messo insieme dal direttore artistico, anche le performance di Checco Zalone. Non a caso, il picco degli ascolti è stato toccato alle 21.45, durante la prima esibizione di Zalone, con con 16 milioni 214mila spettatori. Il picco dello share invece alle 23.29 con il 60,9%, durante l’ultima esibizione del comico, nei panni del virologo Oronzo Carrisi. Sia lui che la co-conduttrice Lorena Cesarini, secondo Coletta, sono stati “eccezionali. Lorena Cesarini ha anche commosso con il suo racconto. Ho trovato coraggioso questo atto di denuncia, che ha incontrato il favore degli spettatori”. Ma questi risultati, sottolinea il direttore di Rai1, arrivano da lontanto: “C’è il grande lavoro della direzione artistica sulla selezione musicale: le canzoni di Sanremo fanno davvero l’audience”.

Insomma, conclude, “c’è grande contentezza in tutto il gruppo, e in tutta l’azienda. Ho ricevuto la telefonata dell’ad Carlo Fuortes che sottolineava soprattutto il dato della rivoluzione dei target della fruizione. Record nei record, eccezionale il dato di una seconda serata che supera il debutto. C’è un dato che mi ha colpito: dopo le prime due serate del Festival di quest’anno il pubblico si è ringiovanito, ha un’età media di 52,8 anni. C’è un picco del 76% nelle donne tra 15 e 24 anni, un record storico”.

Infine, a proposito dell’intervento di Checco Zalone che ha creato qualche polemica in una parte della comunità Lgbtq, Amadeus spiega: “L’intento dell’intervento era proprio quello di abbattere l’ipocrisia, di abbattere certi pregiudizi. Se qualcuno l’ha interpretata in maniera diversa lo capisco, è come per le canzoni, non sono uguali per tutti, alcuni ci sentono alcune cose, alcuni altre”.

dell’inviato Claudio Maddaloni

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