Scuole in Campania, si torna in aula senza proroghe

Ci sono oltre un milione di studenti, la Regione può arrivare a 30mila tamponi al giorno: missione impossibile senza l’aiuto del Governo. L’assessore regionale Fortini: troppi alunni da analizzare, ma dal 10 gennaio lezioni in presenza

La Regione non riuscirà a sottoporre a tampone tutti gli alunni prima del rientro in classe a gennaio, ma un prolungamento delle vacanze natalizie è da escludere. Lo dichiara a “Cronache” l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Lucia Fortini. “Aspettiamo indicazioni dal governo – dice la componente della giunta De Luca – e siamo preoccupati per il ritorno a scuola: l’aumento dei contagi fa paura, purtroppo il periodo festivo non ha avuto un buon effetto. Allo screening ci abbiamo pensato, ma c’è un problema organizzativo: abbiamo la capacità di processare al massimo 30mila tamponi al giorno, ma in Campania ci sono oltre un milione di studenti. Dovremmo chiedere aiuto a farmacie e laboratori privati che però sarebbero a pagamento per le famiglie degli alunni e non possiamo chiedere questo sacrificio alle fasce di reddito più basse, a meno che il ministero non ci venga incontro con finanziamenti. Per un atto del genere da parte del Governo o del commissario non dovrebbe volerci molto tempo e questo consentirebbe un rientro molto più tranquillo. Stiamo provando a capire come muoverci e sicuramente in questi giorni ci saranno degli incontri, anche nella conferenza Stato-Regioni. L’aumento dei contagi è stato repentino pandemia ci ha abituata a non poter programmare le nostre mosse con molto anticipo”.
In Campania al momento “il presidente De Luca è concentrato sull’aspetto strettamente sanitario per capire la situazione dei reparti di terapia intensiva e subintensiva”.
Ad ogni modo, l’ipotesi di rinviare il rientro in classe non è sul tavolo: “Abbiamo escluso questa possibilità fin dall’inizio dell’anno scolastico, ma intendiamo seguire le indicazioni del Governo: provvedimenti limitati alla Campania non sarebbero opportuni. Ci possono essere situazioni critiche in singoli Comuni e su quelli si potrebbe intervenire. Del resto, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto che il 10 gennaio si torna in aula e il premier Mario Draghi lo ha confermato. Certo, se la situazione dovesse peggiorare, potrebbero si potrebbero immaginare provvedimenti diversi”. Il ministro dell’Istruzione ha dichiarato in questi giorni che “l’allungamento delle vacanze natalizie è una misura sbagliata”. in quanto “la scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,5%, le classi in quarantena sono 10mila su 400 mila, il problema è cosa avviene fuori dalla scuola”.
L’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità ha comunque registrato un’incidenza elevata dei contagi tra i 6 e gli 11 anni. Il 50% dei quasi 60mila nuovi casi di positività nella popolazione 0-19 anni rilevati tra il 6 e il 19 dicembre si colloca infatti nella fascia 6-11anni; il 36% è tra i 12 e i 19 anni. E ancora: dei 59.605 nuovi casi segnalati in età scolare, 215 sono ospedalizzati, 4 ricoverati in terapia intensiva e 1 decesso.

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