Siria, la Russia rafforza la presenza militare con due fregate armate di missili

La Russia ha rafforzato la sua presenza militare in Siria per timore di raid occidentali che prendano di mira le forze di Bashar Assad

/ AFP PHOTO / Ammar SULEIMAN

MOSCA (Russia) (LaPresse/AFP) – Siria, la Russia rafforza la presenza militare con due fregate armate di missili. La Russia ha rafforzato la sua presenza militare in Siria per timore di raid occidentali che prendano di mira le forze di Bashar Assad. Lo riporta il giornale Kommersant. Citando una fonte anonima dello stato maggiore russo. Secondo cui due fregate armate di missili da crociera Kalibr, in grado di colpire obiettivi su terra o navi, sono state inviate sabato nel Mediterraneo. In totale la flotta russa dispone ormai di 10 navi e due sottomarini al largo della Siria. Cioè il più importante contingente dall’inizio della guerra nel 2011, riporta il giornale russo Izvestia.

Siria, sabato l’esercito russo ha accusato i ribelli

Sabato l’esercito russo aveva accusato i ribelli siriani di preparare una “provocazione” con armi chimiche nella regione di Idlib, destinata a suo avviso ad addossarne la responsabilità al regime di Damasco e a giustificare così dei raid occidentali su postazioni delle forze governative. Mosca ha anche affermato che i servizi segreti britannici “partecipano attivamente” a questa “provocazione” a Idlib, una delle ultime regioni che sfuggono al controllo dell’esercito siriano.

Ad aprile in azione le forze americane, francesi e britanniche

Ad aprile le forze americane, francesi e britanniche colpirono con missili obiettivi del regime siriano in risposta a un attacco chimico a Douma, vicino Damasco, attribuito alle forze di Assad. La Russia aveva denunciato allora quella che definiva una “messinscena”. Mosca è attiva militarmente in Siria da settembre del 2015 a fianco di Assad. Questo appoggio, insieme a quello dell’Iran, ha permesso alle forze di Assad di ottenere una serie di vittorie contro ribelli e jihadisti, fino a riconquistare circa due terzi del territorio del Paese.

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