Slovacchia, fermato di nuovo l’italiano Antonino Vadalà, mandato europeo

Slovak Police President Tibor Gaspar speaks during a press conference to give the latest information on the police investigations following the murder of journalist Jan Kuciak and his girlfriend Martina Kusinrova, on March 1, 2018 in Kosice, eastern Slovakia. Slovak police detained several Italian businessmen named by murdered journalist Jan Kuciak in an explosive report on alleged high-level corruption linked to the Italian mafia, as his killing sparked fresh demonstrations in the EU state. Slovak media reported that among those held was businessman Antonino Vadala, the owner of several companies, and several relatives, alleged by Kuciak to have links to Italy's notorious 'Ndrangheta crime syndicate and contacts in the Slovak government. / AFP PHOTO / Peter LAZAR

Bratislava (Slovacchia), 13 mar. (LaPresse/AFP) – È stato fermato di nuovo in Slovacchia l’uomo d’affari italiano Antonino Vadalà, che era stato fermato e poi rilasciato all’inizio di marzo nell’ambito dell’indagine sull’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova, trovati senza vita il 25 febbraio nella loro casa vicino Bratislava, uccisi a colpi di arma da fuoco. Lo riferisce la procura slovacca. “Una Corte di Venezia ha emesso un mandato d’arresto contro questa persona. Tramite un mandato d’arresto europeo, questo tribunale italiano chiede l’estradizione di Antonino V., che è perseguito in Italia per un reato di traffico di droga compiuto da un gruppo criminale organizzato di dimensioni internazionali”, spiega la portavoce dell’ufficio del procuratore generale slovacco, Andrea Predajnova. Il nome di Vadalà, uomo d’affari stabilitosi in Slovacchia, è citato più volte nell’ultimo articolo incompiuto di Kuciak, che riguarda le relazioni fra imprenditori italiani sospettati di essere legati alla ‘ndrangheta e uomini politici slovacchi. Vadalà ha smentito tali relazioni in dichiarazioni ai media slovacchi.

Sempre secondo la procura, l’inchiesta italiana riguarda in totale 18 persone sospettate di traffico di cocaina per conto della ‘ndrangheta. Il 1° marzo scorso la polizia aveva fermato sette italiani citati nel lavoro di Kuciak, fra cui anche Vadalà, ma li aveva rilasciati 48 ore dopo. Il reporter, che scriveva per il portale di informazione aktuality.sk, di proprietà del gruppo editoriale tedesco-svizzero Axel Springer Ringier, si concentrava su casi di frode che coinvolgevano uomini d’affari legati al partito al governo SMER-SD del premier Robert Fico; nella sua ultima inchiesta, che è stata pubblicata incompleta dopo l’omicidio, sollevava possibili legami della politica con uomini d’affari italiani con presunti legami con la ‘ndrangheta. Dall’articolo emergeva che Vadalà avrebbe avuto legami con l’entourage del premier Fico. Quest’ultimo ha offerto una ricompensa di un milione di euro a chi offrirà informazioni che possano arrivare ai killer.

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